Arte paleocristiana: differenze tra le versioni

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SarcofagiI sarcofagi di [[Sant'Elena Imperatrice|Sant’Elena]] e Costantina ( madre e figlia di [[Costantino I]]) si attengono alla corrente aulica. Nel primo tuttavia notiamo motivi di arte plebea quali mancanza di [[Prospettiva (arte)|prospettiva]] e inesistenza di un incredibile piano di appoggio. Sostenuto da una coppia di leoni ne deduciamo che n era stato eseguito appositamente per la madre ma per un uomo, e qsta tesi è avvalorata dalle schene guerresche rappresentate nel porfido. Il sarcofago di Costantina invece è di carattere naturalistico e decorativo, strettamente legato ai soggetti raffigurati nella volta del deambulatorio del suo mausoleo.
Scultura paleocristiana
È espressa maggiormente tramite la realizzazione di Sarcofagi.
fin oltre al V sicolo è possibile distinguere fra arte che si rifà all’Ellenismo (forma aulica) e quella che continua a percorrere la strada dell’esperienza popolare (corrente plebea).
 
Sarcofagi di Sant’Elena e Costantina ( madre e figlia di Costantino) si attengono alla corrente aulica. Nel primo tuttavia notiamo motivi di arte plebea quali mancanza di prospettiva e inesistenza di un incredibile piano di appoggio. Sostenuto da una coppia di leoni ne deduciamo che n era stato eseguito appositamente per la madre ma per un uomo, e qsta tesi è avvalorata dalle schene guerresche rappresentate nel porfido. Il sarcofago di Costantina invece è di carattere naturalistico e decorativo, strettamente legato ai soggetti raffigurati nella volta del deambulatorio del suo mausoleo.
Il sarcofago di Giunio Basso in marmo segue ancora la corrente aulica ma si identifica in una tipologia che prende il nome di –sarcofagi della passione -. Tale denominazione deriva dal fatto che il soggetto delle sculture che reca è costituito dalla passione di Cristo e dal martirio di San Pietro e Paolo.
È costituito di due registri, quello inferiore vede porticato con colonne sormontate da archi e timpani, quello superiore è architravata. Tra una colonna e l’atra sono ritratte scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, senza uno svolgersi continuo della narrazione, poiché ogni riquadro è fine a se stesso.