Libro Nono della Metafisica: differenze tra le versioni
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{{torna a|Metafisica (Aristotele)}}
Il '''libro nono della ''Metafisica''''' di [[Aristotele]] può essere considerato un trattato sulla dottrina della "potenza" e dell<nowiki>'</nowiki>"atto". A questo argomento il filosofo greco aveva già dedicato una breve trattazione nel [[Libro Quinto della Metafisica|quinto libro della Metafisica]].▼
Nel nono libro, lo Stagirita formula a sistematizza la dottrina della potenza e dell'atto, una delle più originali ed interessanti di tutto il suo pensiero. Con tale dottrina, Aristotele risolve da un punto di vista metafisico il problema del ''divenire''.▼
{{Libro
|tipo = Saggistica
|titolo = Libro Nono della Metafisica
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|titoloalfa =
|immagine =
|didascalia =
|autore = [[Aristotele]]
|annoorig = [[IV secolo a.C.]]
|forza_cat_anno =
|annoita =
|genere = Saggistica
|sottogenere = Filosofia
|lingua = greco
|serie = [[Metafisica (Aristotele)|Metafisica]]
|preceduto = [[Libro Ottavo della Metafisica]]
|seguito = Libro Decimo della Metafisica
}}
▲Il '''
▲Nel nono libro, lo Stagirita formula
{{Vedi anche|Libro Ottavo della Metafisica}}
A [[Parmenide]], che affermava che il divenire fosse mera apparenza poiché considerava impossibile il passaggio dall'essere al non essere e viceversa, Aristotele replica che questa interpretazione deriva da una concezione univoca dell'essere. Invece l'[[essere (filosofia)|essere]], afferma lo Stagirita, si dice in molti sensi:
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