[[File:Mitragliatrice Perino in azione.jpg|thumb|300px|left|Mitragliatrice Perino e serventi in azione]]
LaIl corpo dell'arma era in [[bronzo]] e terminava posteriormente con un’impugnatura a manopola. La canna era raffreddata ad acqua, tramite il manicotto d'[[ottone]] da 1,8 litri, collegato ad un bidone con pompa rotativa da 10 litri. Il vapore non fuoriesce liberamente da un foro superiore come nella Maxim (rendendo individuabile a distanza la postazione dell'arma), ma attraverso un tubo veniva disperso a terra o rabboccato nel bidone. Il funzionamento era a lungo rinculo con ritardo d'apertura, con rinforzatore di rinculo con i gas di sparo. L'arma era camerata per la munizione Carcano [[6,5 × 52 mm]], la stessa del fucile [[Carcano Mod. 91]] e quindi vantaggiosa dal punto di vista logistico. L'alimentazione avviene tramite lastrine da 20 colpi inserite lateralmente. Sul lato sinistro poteva essere montata una tramoggia con cinque caricatori che permettevano un fuoco prolungato. Proiettili e caricatori dovevano essere costantemente bagnati per evitare inceppamenti. I bossoli sparati venivano reinseriti nei caricatori che cadevano poi in una sacca di tela.
L'arma, del peso di 27 kg, era incavalcata su un treppiede con sellino pesante 56 kg. La versione '''Perino Modello 1910''' differisce proprio nel treppiede, il cui peso era ridotto a 17 kg, due in meno di quello della Maxim.
