Effetto Ferranti: differenze tra le versioni

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{{A|Breve e decontestualizzata, oltre che orfana|ingegneria|aprile 2012|firma=[[Utente:Sanremofilo|Sanremofilo]] ([[Discussioni utente:Sanremofilo|msg]]) 09:53, 19 apr 2012 (CEST)}}
 
L''''Effetto Ferranti''' consiste in un aumento della tensione elettrica che si riscontra in una linea elettrica in due pricipali occasioni: durante i periodi in cui vi è bassa richiesta di potenza da parte della rete e mentre la si energizza (cioè quando la si prepara all'esercizio).
 
Il nome deriva da quello dell'ingegnere Sebastian Pietro Innocenzo Adhemar Ziani deDe Ferranti, che nei primi del 1900 osservò il fenomeno nella rete (prevalentemente in cavo) di Londra.
 
Per dimostrarlo ci si riconduce al modello a T delle linee elettriche in cavo, schematizzato in figura, ipotizzando di trascurare la componente resistiva della linea, quindie secondo talequindi configurazionesuddividendo l'induttanza d'esercizio L è<sub>e</sub> metà da un lato e metà dall'altro del circuito equivalente; ciò è utile ai fini della dimostrazione. Il circuito è dal punto di vista elettrico aperto per rappresentare la situazione che porta al verificarsi del fenomeno in questione, ovvero la bassa richiesta di potenza della rete.
Si applichi, inoltre, ai fini di rappresentare l'alimentazione della linea, il teorema di Thevenin dove l'impedenza equivalente è pari a z=jωL<sub>g</sub>
 
Per dimostrarlo ci si riconduce al modello a T delle linee elettriche in cavo, schematizzato in figura, ipotizzando di trascurare la componente resistiva della linea, quindi secondo tale configurazione l'induttanza d'esercizio L è metà da un lato e metà dall'altro del circuito equivalente; ciò è utile ai fini della dimostrazione.
Si applichi, inoltre, ai fini di rappresentare l'alimentazione della linea, il teorema di Thevenin dove l'impedenza equivalente è pari a z=jωL<sub>g</sub>
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La corrente I che circola si può facilmente ricavare utilizzando la legge di Kirchhoff applicata su una maglia:
I= U<sub>g</sub> / (jω (L<sub>g</sub> + L<sub>e</sub>l/2 ) - j / (ωc<sub>e</sub>l) )