Marcello Mascherini: differenze tra le versioni

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|Epoca = 1900
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== Biografia ==
Nacque da Maria Luigia Mascarin, ma non fu riconosciuto dal padre. Trascorse la prima infanzia a Fagnigola di [[Azzano Decimo]], poi, nel [[1912]], madre e figlio si trasferirono a [[Trieste]], quindi, con lo scoppio della [[Grande Guerra]], a [[Isernia]]. Qui il giovane Mascherini attese alla Regia scuola d'arte applicata nella sezione della lavorazione del legno e del ferro battuto.
 
Tornato a [[Trieste]] nel [[1921]], proseguì gli studi frequentando la Scuola per capi d'arte dell'Istitutto industriale "A. Volta", dove si formò con [[Alfonso Canciani]] e poi con [[Franco Asco]]. Presso lo studio di quest'ultimo poté sviluppare un linguaggio più personale, lontano dalla formazione accademica che aveva inizialmente ricevuto.
Nacque da Maria Luigia Mascarin, ma non fu riconosciuto dal padre. Trascorse la prima infanzia a Fagnigola di [[Azzano Decimo]], poi, nel [[1912]], madre e figlio si trasferirono a [[Trieste]], quindi, con lo scoppio della [[Grande Guerra]], a [[Isernia]]. Qui il giovane Mascherini attese alla Regia scuola d'arte applicata nella sezione della lavorazione del legno e del ferro battuto.
 
Tornato a Trieste nel [[1921]], proseguì gli studi frequentando la Scuola per capi d'arte dell'Istitutto industriale "A. Volta", dove si formò con [[Alfonso Canciani]] e poi con [[Franco Asco]]. Presso lo studio di quest'ultimo poté sviluppare un linguaggio più personale, lontano dalla formazione accademica che aveva inizialmente ricevuto.
 
Conseguito il diploma nel [[1924]], nel dicembre dello stesso anno partecipò alla prima esposizione con alcuni gessi al Circolo artistico di Trieste. Inizialmente la sua attività si svolse esclusivamente nella [[Venezia Giulia]], collaborando anche con architetti della zona. Ebbe inoltre fortuna come decoratore di navi, esordendo con i profili bronzei del [[Benito Mussolini|Duce]] e del [[Vittorio Emanuele III|Re]] per la [[Victoria I]] ([[1930]]).
 
A partire dagli [[anni 1930]] Mascherini cominciò a lavorare anche altrove. La sua attività culminò con il conferimento del premio unico dell'[[Accademia d'Italia per la Scultura]] da parte di [[Benito Mussolini|Mussolini]] ([[1940]]).
 
La sua intensa attività proseguì anche dopo la [[seconda guerra mondiale]]. Va ricordata anche la sua carriera da [[scenografo]], iniziata nel [[1948]] e intensificata dopo un soggiorno a [[Parigi]] nel [[1951]] dove conobbe [[Boris Vian]] e [[Jean-Louis Barrault]].
 
== Bibliografia ==
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|editore= Treccani
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* Marcello Mascherini, ''Lettere 1930-1982'', a cura di Massimo De Sabbata, Torino, Umberto Allemandi, 2008.<br />
* Luciano Padovese, Giancarlo Pauletto, ''Mascherini: cento disegni'', Pordenone, Edizioni Concordia 7, 1996, pp. 31
* Roberto Curci, ''Civilissimo e barbaro. Marcello Mascherini scultore'', Torino, Umberto Allemandi, 2005.
 
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Roberto Curci, ''Civilissimo e barbaro. Marcello Mascherini scultore'', Torino, Umberto Allemandi, 2005.