Piero Maria Lugli: differenze tra le versioni
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Si avvicinò all'APAO, il gruppo di giovani architetti organici capitanato da [[Bruno Zevi]], e con essi lavorò al [[Tiburtino III]] (1949)<ref name=nota1/> e poi a [[Matera]], al quartiere de [[La Martella]], nel [[1951]].<ref name=nota1/> Nel 1952 e nel 1956 intervenne a [[Rimini]], rispettivamente per i quartieri INA CASA e GESCAL.<ref name=nota1/> Nel 1958 lavorò al piano intercomunale di Roma, nel 1962 collaborò alla traduzione di quello nel piano regolatore generale (celebre per le idee di Sistema Direzione Orientale ed Asse Attrezzato, in seguito cadute lettera morta).<ref name=nota1/> Intervenne nella Capitale con il complesso residenziale di via Giacinta Pezzana (1963) ed il palazzo della Direzione delle Pensioni a [[Porta Maggiore]] ([[1967]]).<ref name=nota1/> Alla metà degli anni Settanta intervenne al [[Corviale]].<ref name=nota1/>
Realizzò, anche in collaborazione, progetti di piani urbanistici o regolatori o di edilizia popolare per i comuni di [[Forlì]] ([[1963]]-[[1966]]), [[Tivoli]] ([[1975]]), [[Belluno]] ([[1978]]), [[Siracusa]] e [[Nettuno (Italia)|Nettuno]] ([[1979]]), [[Marino (Italia)|Marino]] ed [[Albano Laziale]] ([[1980]]), quest'ultima città in cui aveva una villetta di famiglia. Intervenne anche nei piani paesistici delle neonate Regioni: nel [[1972]] nelle [[Marche]], per le valli del Tronto e del Conero; nel [[1978]] in [[Toscana]], per la Maremma grossetana ed il Monte Argentario; nel Lazio per il litorale pontino tra Fondi e Terracina.
Nel [[1974]] progettò il Monumento Ossario e il Monumento Sepolcro dei Martiri della Resistenza nel [[Cimitero Monumentale di Forlì]].
Dopo il [[terremoto dell'Irpinia]] e quello [[Terremoto del 1997|dell'Umbria]] progettò la ricostruzione dei centri di [[Potenza (Italia)|Potenza]] ed [[Assisi]].<ref name=nota1/> Nel 1980/1982 fu consulente del commissario straordinario per la ricostruzione di [[Napoli]].
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