Landing Craft Tank: differenze tra le versioni
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Queste imbarcazioni erano prodotte in due differenti versioni dette '''Mark. V''' (Mk. V) e '''Mark. VI''' (Mk. VI). Gli LCT Mk. V avevano solo la rampa a prua mentre gli LCT Mk. VI erano dotati di rampa sia a poppa che a prua. Gli LCT erano più piccoli degli [[LST]] (''Landing Ship Tank''), una nave per l'assalto anfibio più grande, tanto che un LCT poteva essere trasportato e messo in mare da quest'ultima. Non avevano corazzatura ed erano dotate solo di un armamento difensivo
leggero. Agli LCT non veniva mai dato un nome, ma erano identificate solo da un numero progressivo. Sulla base della ''[[legge affitti e prestiti]]'' una grande quantità di LCT venne consegnata alla [[Gran Bretagna]] e,
Durante il secondo conflitto mondiale, oltre a svolgere il ruolo di trasporto di uomini, veicoli e carri armati, alcune di queste imbarcazioni furono modificate aggiungendo cannoni, rampe per il lancio di razzi, in imbarcazioni officina per altre navi o mezzi e per la ricerca delle mine. Ventisei di queste imbarcazioni ricevettero una corazzatura aggiuntiva e furono ridesignate LCT (A) (''Landing Craft Tank (Armored)'') in vista dello sbarco sulle coste normanne nel [[D-Day]].
Queste imbarcazioni così modificate
Dopo la Seconda Guerra Mondiale tutti gli LCT Mk. V sopravvissuti furono venduti per la demolizione o per venire destinati ad usi civili, mentre i Mk. VI furono ridesignati nel 1949 in un primo tempo ''Utility Landing Ship'' (LSU), per poi cambiare questa denominazione in ''Landing Craft Utility'' (LCU). Sei di queste imbarcazioni vennero modificate, nel periodo 1948-1949, per il servizio nell'Artico.
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