Grandi magazzini (film 1986): differenze tra le versioni

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*Sulla scena finale prima dell' uscita ai G.M. l' agente Minozzi fa il controllo dello scontrino a tre clienti, il 1° cliente con gli occhiali aveva un cesto di plastica, con la quale Minozzi fece il controllo e aprì il coperchio del cestino, la 2a cliente aveva comprato della roba al supermercato, con una frase spiritosa di Boldi: "''1,2,3,4,5,6,7,8 biscotto, 1,2,3,4,5,6,7,8....biscotto''", sollevando un pacco di biscotti e poi fece il controllo con le mani digitali e la cifra fu stampata sulle dita, la cifra di 9730, l'ultimo cliente è il mitico [[Massimo Buscemi (attore)|Massimo Buscemi]], un ladro di carrelli, e fu lì senza aver comprato la roba, grazie alla sua frase di Buscemi; "''Non ho comprato niente, non ho comprato niente, comunque non ho comprato niente''", e allora l'agente Minozzi fa una persequizione alzando la cravatta del ladro di carrelli, il quale lo stesso Buscemi diceva; "''Scusi, io non sono mica quello che può pensar lei, eh!''" (sull' altra versione del film fu tagliata la battuta di Buscemi), il quale Minozzi ridisse la battuta precedente quando fu comparsa la ladra di borsette "''Ti spiezzo''"
*Dopo che l'esattore ha spezzato la prima volta un dito ad Evaristo, e gli ricorda come quella punizione sia un avvertimento di Puccio, la battuta completa di Evaristo è tipo: ''Ma chi è sto Puccio ? Io non conosco nessun Puccio, io conosco un Capuccio, eh! sono tanti anni che non lo vedo !''
*Prima che boldiBoldi entri dal direttore, ferma un uomo dicendogli: "niente nomi", e poi bussa alla porta già in una prima occasione!
*Dopo aver dato come montone rovesciato una pecora, l'addetto continua a dare ovini in risposte ad altre richieste, all'ultima egli dichiara di non averne più.
*All'ufficio informazioni, De Sica si lascia andare a un monologo molto rude.