Francesco Storace: differenze tra le versioni

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===Presidente della Regione Lazio===
Storace è stato Presidente della [[Lazio|Regione Lazio]] dal [[2000]] al [[2005]], dopo aver sconfitto il Presidente uscente, [[Piero Badaloni]]. Alla sua presidenza diede un'impronta basata su una stretta collaborazione con la [[Chiesa cattolica|Chiesa Romana]], promulgando ad esempio una legge sugli [[oratorio (musica)|Oratori cattolici]] al fine di esaltarne la loro funzione educativa e sociale. L'impegno a lavorare col mondo cattolico fu da lui ribadito nella stesura del nuovo [[Statuto regionale|Statuto]] della Regione Lazio, in cui riconosceva come fulcro della società la [[famiglia]] fondata sul [[matrimonio]]; emendamento allora fortemente voluto da Olimpia Tarzia, consigliera regionale molto nota all'interno del mondodell'ambiente cattolico romano.
 
Tra gli altri provvedimenti della sua giunta vi fu l'apertura dell'ospedale Sant'Andrea<ref>[http://www.iltempo.it/cronaca_locale/roma/2011/04/06/1248666-sant_andrea_castelli.shtml Sant'Andrea e Castelli].</ref> e di altri centri di cura;<ref name="Tuscia">{{cita web|url=http://ontuscia.it/e107_plugins/content/content.php?content.422|titolo=Sanità, Trippanera: "Paghiamo ancora i debiti di Badaloni"|editore=''Il quotidiano della Tuscia''|accesso=28-03-2011|data=9-02-2010}}</ref> vennefu propostoriavviata il riavvio dellala sperimentazione del discusso [[metodo Di Bella]] contro i [[tumori]],<ref>[http://www.atsat.it/articolo.asp?id_articolo=102 Storace annuncia: «Nel Lazio garantiremo la cura Di Bella» (11/11/2001)]</ref> (proposta poi bocciata dal [[Consiglio Superiore di Sanità]])<ref name=riccio>''Storia di una morte opportuna. Il diario del medico che ha fatto la volontà di Welby'', Mario Riccio, Gianna Milano, Sironi Editore, 2008, ISBN 8851801061, 9788851801069</ref>;<ref>[http://www.atsat.it/articolo.asp?id_articolo=102 Storace annuncia: «Nel Lazio garantiremo la cura Di Bella» (11/11/2001)]</ref> Storace promosse inoltre aiuti internazionali a medici e ospedali del terzo mondo, al fine di "globalizzare" la sanità per offrire livelli di eccellenza nelle zone più povere del pianeta (anche tramite vie telematiche), e per dare una risposta al fenomeno sociale dell'[[immigrazione]].<ref>[http://guide.dada.net/alleanza_nazionale/an_alla_regione_lazio/page2.shtml AN alla Regione Lazio]</ref> La sua gestione della sanità laziale ricevette gli elogi di [[Giulio Andreotti]] e di alcuni esponenti della curia vaticana.<ref>[http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001030484 ''S'avanza Sua Sanità''], dall'archivio di ''Panorama.it'', 29/04/2005.</ref>
 
Tra gli altri provvedimenti della sua giunta vi fu l'apertura dell'ospedale Sant'Andrea<ref>[http://www.iltempo.it/cronaca_locale/roma/2011/04/06/1248666-sant_andrea_castelli.shtml Sant'Andrea e Castelli].</ref> e di altri centri di cura;<ref name="Tuscia">{{cita web|url=http://ontuscia.it/e107_plugins/content/content.php?content.422|titolo=Sanità, Trippanera: "Paghiamo ancora i debiti di Badaloni"|editore=''Il quotidiano della Tuscia''|accesso=28-03-2011|data=9-02-2010}}</ref> venne proposto il riavvio della sperimentazione del discusso [[metodo Di Bella]] contro i [[tumori]] (proposta poi bocciata dal [[Consiglio Superiore di Sanità]])<ref name=riccio>''Storia di una morte opportuna. Il diario del medico che ha fatto la volontà di Welby'', Mario Riccio, Gianna Milano, Sironi Editore, 2008, ISBN 8851801061, 9788851801069</ref>;<ref>[http://www.atsat.it/articolo.asp?id_articolo=102 Storace annuncia: «Nel Lazio garantiremo la cura Di Bella» (11/11/2001)]</ref> Storace promosse inoltre aiuti internazionali a medici e ospedali del terzo mondo, al fine di "globalizzare" la sanità per offrire livelli di eccellenza nelle zone più povere del pianeta (anche tramite vie telematiche), e per dare una risposta al fenomeno sociale dell'[[immigrazione]].<ref>[http://guide.dada.net/alleanza_nazionale/an_alla_regione_lazio/page2.shtml AN alla Regione Lazio]</ref>
Storace stanziò anche sussidi per le famiglie regolarmente sposate in Chiesa o in Comune; questo atto suscitò alcune critiche da parte della sinistra che gli contestava di escludere dal provvedimento le [[coppie di fatto]], critiche che egli giudicò infondate affermando che la sua legge serviva a contrastare la [[povertà]], e di aver stanziato fondi anche per le ragazze madri (ma non per le coppie [[omosessuali]]), ribadendo comunque di avere come obiettivo principale quello di aiutare i giovani a sposarsi.<ref>[http://web.tiscalinet.it/rassegnales/settembre-2001/stampa05settembre2001.htm ''La Stampa'' del 5/09/2001]</ref>
 
Altre polemiche aveva suscitato nel [[2000]] la decisione di accogliere la richiesta del suo consiglio regionale di verificare con unaun'apposita commissione apposita l'attendibilità delle ricostruzioni [[storia|storiche]] dei [[libro di testo|libri di testo]] scolastici, riguardanti in particolare gli eventi del [[Novecento]].<ref>{{Cita news|autore=Roberto Zuccolini|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/novembre/11/Libri_testo_Lombardia_con_Lazio_co_0_0011117211.shtml|titolo=Libri di testo, la Lombardia con il Lazio|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=11|mese=11|anno=2000|pagina=11|accesso=12-4-2010}}</ref> Questa decisione tuttavia non ebbe alla fine alcun seguito.
 
Tre anni dopo aveva poi fatto deliberare l'istituzione del [[giorno del ricordo]], per commemorare le vittime italiane delle [[foibe]] jugoslave, e «superare vecchie divisioni e rancori nel ricordo di una delle persecuzioni più feroci compiute contro gli italiani»; insieme ad essa fu inserita la giornata di celebrazione per la proclamazione della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] neldel [[1849]], per «radicare nel [[Risorgimento]] quel complesso di valori e di principi universali che saranno poi trasfusi in tutte le [[costituzione|costituzioni]] liberali».<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/settembre/04/Valori_nazionali_una_giornata_ore_co_10_030904010.shtml|titolo=Valori nazionali, una giornata di 48 ore|editore=''Corriere della Sera''|accesso=12-10-2008|data=4-9-2003}}</ref>
 
Poco prima delle [[elezioni regionali del 2005]] Storace subì un violento attacco da parte dell'''[[L'Unità (quotidiano)|Unità]]'', che riportava una notizia falsa in cui si accusava il padre di Storace di aver picchiato un ebreo<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2005/marzo/26/Storace_contrattacca_Unita_scusa_co_9_050326045.shtml Corriere della Sera del 26 marzo 2005]</ref>. In seguito il giornale si scusò; il centro-destra insorse di fronte a quello che considerava un attacco politico in vista delle imminenti elezioni del [[3 aprile|3]] e [[4 aprile]], nelle quali peraltro Storace fu sconfitto dal candidato de [[L'Unione]] [[Piero Marrazzo]].