Servio Sulpicio Rufo: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Servio Sulpicio Rufo apparteneva alla classe dei patrizi, anche se suo padre apparteneva alla classe degli ‘equites’; studiò dialettica e retorica con Cicerone (che accompagnò nel suo viaggio a Rodi nell'anno 78 a.C.) e Apollonio Molone di Rodi, e iniziò la sua carriera come oratore nel Foro Romano. Sapendo che non avrebbe mai potuto rivaleggiare con il suo maestro Cicerone lasciò la Retorica per Diritto e Politica.<ref>[http://www.romaeterna.org/fabulae/bib-lt.html Opere Marco Tullio Cicerone]: [http://www.progettovidio.it/goto.asp?id=11 Brutus] 41.</ref>
Nel 63 a.C. si candidò come console, ma fu sconfitto da Lucio Licinio Murena, che successivamente accusò di [[Ambitus (diritto)|corruzione]]. Nel 52 a.C. trionfò nelle elezioni per il consolato del 51 a.C.
Durante la Seconda Guerra Civile della Roma repubblicana, dopo molte esitazioni, Sulpicio Rufo unì il suo destino a quello di Giulio Cesare, che lo nominò proconsole di Acaia nel 46 a.C. Morì nel 43 a.C., durante una missione del Senato diretta a Marco Antonio, che era a Modena. Gli fu celebrato un funerale pubblico, ed eretta una statua in sua memoria presso i Rostri, i muri della tribuna degli oratori nel Foro Romano.
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