Charles Parrocel: differenze tra le versioni

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Parrocel viaggiò attraverso l'[[Italia]] fino a [[Malta]]. Ritornò poi a [[Venezia]] dove trascorse quattro anni, studiando i dipinti della scuola veneziana, che prediligeva.
 
Ritornato a [[Parigi]] nel 1721, entrò all'[[AccademiaAcadémie realeroyale dide pitturapeinture eet sculturade sculpture]] previa presentazione del dipinto ''Combattimento di cavalleria e fanteria''. Subito dopo fu incaricato di dipingere su tela la visita in [[Francia]] dell'ambasciatore turco (''Ingresso alle Tuileries dell'ambasciatore turco'' e ''La partenza dell'ambasciatore''). Questi dipinti furono poi riprodotti su arazzi della [[Manifattura dei Gobelins]]<ref name=grove />.
 
Eseguì un certo numero di ritratti equestri, tra cui quello di [[Luigi XV]] nel 1724, ma i volti dei modelli furono rappresentati da altri artisti, come [[Jean-Baptiste van Loo]]. Come suo padre, fu però principalmente un pittore di battaglie e di scene di caccia<ref name=grove />. Eccelse particolarmente nella rappresentazioni dei cavalli, a cui diede singolare animazione e grande varietà nel movimento e nelle figure, resi in modo realistico<ref name=aikin/>. Nel 1736-1738 dipinse per i ''Petits Apartement'' del castello di [[Versailles]], le tele ''Caccia all'elefante'' e ''Caccia al toro selvaggio''. Il [[Museo Carnavalet]] a [[Parigi]] conserva uno dei suoi migliori disegni, lungo 39&nbsp;m rappresentante la processione per la proclamazione nel 1739 della [[Seconda pace di Vienna]]<ref name=grove />.