Incendio di Borgo: differenze tra le versioni

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==Storia==
Raffaello iniziò a lavorare alla terza delle Stanze non molto dopo l'elezione di [[Leone X]]. Il pontefice, forse ispirandosi alla scena dell<nowiki>'</nowiki>''[[Incontro tra Leone Magno e Attila]]'' nella [[Stanza di Eliodoro]], in cui aveva fatto inserire il proprio ritratto al posto di quello di Giulio II, scelse come tema della decorazione la celebrazione dei pontefici col suo stesso nome, [[Papa Leone III|Leone III]] e [[Papa Leone IV|IV]], nelle cui storie, tratte dal ''[[Liber Pontificalis]]'', si potevano cogliere allusioni al pontefice attuale, alle sue iniziative e al suo ruolo<ref name=DVC>De Vecchi-Cerchiari, cit., pagg. 209-210.</ref>.
 
La prima scena ad essere completata fu l<nowiki>'</nowiki>''Incendio di Borgo'', che diede poi il nome alla stanza. In essa gli interventi autografi del maestro sono ancora consistenti, mentre negli episodi successivi i nuovi impegni presi col pontefice (alla [[Basilica vaticana]] e agli [[arazzi di Raffaello|arazzi per la Sistina]] ''in primis'') resero necessario un intervento sempre più cospicuo degli aiuti, tra cui spiccavano [[Giulio Romano]], [[Giovan Francesco Penni]] e [[Giovanni da Udine]]<ref name=DVC/>.
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== Descrizione e stile ==
Nell'[[847]] divampò nel quartiere antistante l'[[antica basilica di San Pietro]] (il "[[Borgo (rione di Roma)|Borgo]]") un terribile incendio. [[Papa Leone IV|Leone IV]], impartendo la benedizione solenne dalla Loggia delle Benedizioni, fece spegnere miracolosamente il fuoco, salvando la popolazione e la basilica<ref name=D112/>.
 
La storia è calata in un ambiente classico, popolato da figure eroiche che risentono dell'influenza di [[Michelangelo]], con venature letterarie, che alludono all'incendio di [[Troia]] di virgiliana memoria, e politiche, che alludono al ruolo pacificatore del papa tra il divampare dei focolai di guerra tra le potenze cristiane<ref name=D112/>. La rievocazione dell'[[Eneide]] inoltre era un pretesto per celebrare la [[storia di Roma]] nella sua dimensione più eroica<ref>Franzese, cit., pag. 27.</ref>.