Francesco Vitelli: differenze tra le versioni

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{{S|vescovi italiani|religiosi}}
{{Bio
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{{quote|..Riceva intanto Vostra Signoria Illustrissima nella dedicatione del libro la minima ispressione della mia osservanza, mentre humilmente le bacio la veste.
|Marco Ginammi, "Relationi del Cardinale Bentivoglio al Mons.Francesco Vitelli", Venezia, 1636, Prefazione del libro di [[Guido Bentivoglio]] <ref>http://books.google.it/books?id=G1lAAAAAcAAJ&pg=PP5&dq=francesco+vitelli&hl=it&sa=X&ei=xRulT6-DHIOE4gSZxO2ZCQ&redir_esc=y#v=onepage&q=francesco%20vitelli&f=false</ref> }}
{{Arcivescovo della Chiesa cattolica
|nome= Decio Francesco Vitelli
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== Biografia ==
 
'''Decio Francesco Vitelli''' nacque il 30 agosto 1582, da Vincenzo Vitelli (figlio di [[Alessandro Vitelli]]) e Faustina Vitelli (figlia di [[Chiappino Vitelli|Chiappino]]); apparteneva così alla nobile famiglia dei [[Vitelli]], sia per parte di madre che di padre: infatti, Vincenzo era lo zio di Faustina. Ma Francesco non ebbe la possibilità di conoscere il padre, perchè egli fu ucciso nel 1583 a Roma, dove era Generale della Fanteria del Papa. Dopo aver studiato con molti risultati, fu nominato nel 1612 [[Referendario]] da Papa [[Giulio V]], per essere poi nominato, da [[Gregorio XV]] governatore di [[San Severino Marche]], prima di essere trasferito nella [[Provincia di Ancona]], per far fronte alla grave crisi che stava attraversando quella zona. Nel 1624 fu inviato invece nella [[Provincia di Ascoli Piceno]], per riformare il sistema di tasse del luogo. Nel 1625 fu quindi a [[Roma]], dove fu nominato membro della [[Sacra Consulta]], della [[Congregazione dei Confini]] e votante nel [[Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica]]. Raggiunta così una posizione di estrema importanza, fu nominato commissario più volte: nel 1630, per far fronte alla peste che minacciava lo [[Stato della Chiesa]] e nel 1632 per fare da diplomatico tra [[Ferrara]] e la [[Repubblica di Venezia]]; proprio nella Serenissima fu [[Nunziatura apostolica|Nunzio Apostolico]] per circa 11 anni, e fu grazie ai suoi interventi che i veneziani non dichiararono guerra al Papa più volte. Il 7 giugno 1634 fu nominato da [[Urbano VIII]] vescovo di [[Terni]], carica che mantenne fino al 16 novembre 16431641, quando fu nominato Arcivescovo di Urbino. Nel 1643, fu nominato [[Prelato di Fiocchetto]], prima di morire nella città marchigiana nel 1646; fu sepolto a [[Roma]], nella Cappella Vitelli di [[Chiesa di San Marcello al Corso]]. Il Vitelli fu un uomo dalla grandissima cultura, autore di alcuni trattati politici e storici, occupandosi anche di tradurre alcune opere e di proteggere alcuni scrittori.
 
==Bibliografia==
 
*Giuseppe Colucci, "Delle antichità picene", [[Fermo]], 1794.
*Giovanni Muzi, "Memorie ecclesiastiche e civili di Città di Castello", 1844.
*[[Guido Bentivoglio]], "Relationi del Cardinale Bentivoglio al Mons.Francesco Vitelli", Venezia, 1636.
 
== Note ==