Cagli: differenze tra le versioni

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==== Centro di scultura contemporanea torre martiniana ====
All'interno del Torrione del 1481 i cui spazi si direbbero non costruiti bensì scavati (esattamente come per la scultura attraverso l'asportazione del materiale) è attivo, inizialmente sotto la direzione artistica del critico d'arte [[Fabrizio D'Amico]], il Centro di Scultura Contemporanea, inserito nella più vasta rete dello SPAC (Sistema Provinciale Arte in Rete), nato a seguito del successo ricevuto dalla mostra "Pensieri Spaziali" (ideata nel 1989 da Eliseo Mattiacci con il determinate sostegno di Lucia Braccini e Paolo Paleani).
Tale evento espositivo nel 1989 metteva insieme i migliori talenti della scultura contemporanea in campo internazionale: [[Pietro Coletta]], [[Marco Gastini]], [[Paolo Icaro]], [[Hidetoshi NagasasawaNagasawa]], [[Nunzio]], [[Pino Pascali]] ed [[Eliseo Mattiacci]], che hanno realizzato per l'occasione opere ''site-specific'', confrontandosi con la monumentalità della struttura architettonica. Fu così che, su iniziativa dello stesso Mattiacci, prese corpo l'idea di destinare il Torrione Martiniano a sede permanente di una collezione d'arte contemporanea. Il nucleo primigenio delle opere esposte nel Centro di Scultura deriva proprio da tale mostra poiché tutti gli artisti lasciarono le loro creazioni ideate appositamente per tali spazi militari caratterizzati dall'essenzialità.
Sull'idea di costituire una collezione in continua crescita in un luogo che da macchina da guerra per la difesa diviene suggestivo contenitore d'arte contemporanea, il menzionato primo nucleo è stato a mano a mano incrementato con l'ingresso di ulteriori sculture di artisti emergenti e di calibro internazionale ideate sempre appositamente per il Torrione di Cagli: [[Roberto Almagno]], [[Giuliano Giuliani]], [[Jannis Kounellis]], [[Carlo Lorenzetti]], [[Luigi Mainolfi]], [[Giulio Paolini]], [[Giuseppe Uncini]], [[Gilberto Zorio]], [[Ernesto Porcari]], e il giovane [[Giovanni Termini]].
Tale raccolta del Comune di Cagli rispecchia alcuni dei linguaggi fondamentali che hanno caratterizzato la ricerca e la sperimentazione in campo artistico degli ultimi quaranta anni: dall'attenzione all'uso di materiali poveri o di recupero, all'utilizzo dei metalli in una carrellata di esperienze aperte ad ipotesi diverse sul modo di intendere la scultura.