Lingua greca moderna: differenze tra le versioni

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* Le nasali ν e μ sonorizzano le occlusive che le seguono, inclusi i suoni doppi ψ, ξ e l'affricata (vedi sotto) τσ, quindi: κά'''μπ'''ος [-mb-] (campo), πέ'''ντ'''ε [-nd-] (cinque), δε'''ν ξ'''έρω [-ngz-] (non so) ecc. A seconda dell'accento, non raramente la nasale scompare e rimane solo l'occlusiva sonorizzata: πέ'''ντ'''ε [pεdε]. Ciò succede sempre a inizio di parola; queste combinazioni vengono dunque utilizzate per rendere i suoni [g], [b] e [d] di parole straniere, altrimenti (quasi) assenti. P.e. μπίρα ['bira], birra.
 
* La ι può talvolta assumere il valore di semivocale (approssimante palatale) [j], come la i nell'it. '''i'''uta o gio'''i'''ello, soprattutto nei dittonghi e all'interno di parola, quando non accentata, o anche [ʝ]. A inizio di parola (ma a volte anche all'interno), per rimarcarne il valore semiconsonantico si usa spesso la combinazione γι-, che può distinguere fra parole: '''ι'''ός [i'ɔs] (virus) rispetto a '''γι'''ος [ʝɔs] (figlio, senza accento perché la iota non è una vocale qui); καινουρκαινούρ'''γι'''ος o καινουρκαινούρ'''ι'''ος sono invece equivalenti. La ι può d'altro canto "schiacciarsi" ulteriormente dopo occlusive sonore, fino a diventare come una χ dolce: p.e. πιάνω [pç-] (prendere). La differenza fra iota "piena" e "schiacciata" è sentita, per esempio nel caso di δωμάτιο [-ti-] (stanza), che è sdrucciola: infatti si dice το δωμάτιό μου (la mia stanza), dov'è presente per forza un secondo accento (una parola non può avere un accento prima della terzultima sillaba).
 
* La ι come semivocale provoca a volte anche la palatalizzazione della precedente λ o ν in [ʎ] e [ɲ] (come in it. a'''gli'''o e '''gn'''omo): ήλιος ['iʎos], μπάνιο ['baɲo].