Metodo Simoncini: differenze tra le versioni
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In una ricerca il bicarbonato di sodio è stato testato, come supplemento dietetico, su topi malati di [[tumore dello stomaco]]. Il bicarbonato, che è uno dei componenti dei secreti sia enterico che gastrico, in quest'ultimo distretto può agire sull'enzima [[Inibitore enzimatico|ornitina decarbossilasi]], e inoltre è risultato avere un ruolo nella proliferazione della mucosa gastrica. I ricercatori sono arrivati alla conclusione che l'uso del bicarbonato possa aumentare i rischi legati al cancro allo stomaco<ref name="med">{{cita pubblicazione | autore = Ehrnström R. A.|coautori=Bjursten L.M., Ljungberg O., Veress B., Haglund M. E., Lindström C. G., Andersson T.| anno = 2007| mese =febbraio | titolo =Dietary supplementation with carbonate increases expression of ornithine decarboxylase and proliferation in gastric mucosa in a rat model of gastric cancer| rivista = International Journal of Cancer| volume = 112|numero=4| pagine =722-733| doi =10.1002/ijc.23151| id =PMID 17960625}}</ref>.
D'altra parte uno studio [[in vivo]] del [[2009]] indica che proprio grazie all'innalzamento del pH (e non per ragioni legate in nessun modo alla Candida) l'uso del Bicarbonato per iniezione intrasplenica è in grado di inibire lo sviluppo di metastasi [[fegato|epatiche]] in [[topo|topi]] affetti da [[cancro alla mammella]], mentre la somministrazione di bicarbonato per via orale (negli stessi organismi modello) riduce l'interessamento [[linfonodo|linfonodale]] senza tuttavia diminuire il numero di cellule tumorali circolanti<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Bicarbonate increases tumor pH and inhibits spontaneous metastases|autore=Robey IF|coautori=Baggett BK, Kirkpatrick ND, Roe DJ, Dosescu J, Sloane BF, Hashim AI, Morse DL, Raghunand N, Gatenby RA, Gillies RJ|rivista=Cancer Research|mese=marzo|anno=2009|volume=69|numero=6|pagine=2260-2268|id=PMID 19276390|10.1158/0008-5472.CAN-07-5575}} {{PMCID|2834485}}</ref>. Gli stessi ricercatori americani, hanno però evidenziato come le quantità che sarebbero necessarie all'uomo per ottenere gli stessi effetti osservati sulle cavie, risulterebbero tossiche e pericolose per la salute del paziente (specie per il rischio di alcalosi metabolica), suggerendo che sarebbe preferibile l'uso degli inibitori di pompa protonica<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Predicting the safety and efficacy of buffer therapy to raise tumour pHe: an integrative modelling study.|autore=Martin NK|coautori=Robey IF, Gaffney EA, Gillies RJ, Gatenby RA, Maini PK|rivista=British Journal of Cancer|mese=marzo|anno=2012|volume=106|numero=7|pagine=1280-1287|id=PMID 22382688}} {{PMCID|3314784}}</ref> .
In seguito ad alcuni risultati definiti «''estremamente incoraggianti''» sono state avviate in Italia dall'[[Istituto superiore di Sanità]] delle sperimentazioni di terapie scientificamente fondate, con minori pericoli, volte a contrastare l'ambiente acido in cui si sviluppa il tumore. Questi studi indagano l'effetto di inibitori della [[pompa protonica]] o di [[Soluzione tampone|tamponi]], fra i quali anche il bicarbonato che va però inteso in funzione d'uso profondamente diversa da quella, biologicamente infondata, proposta da Simoncini<ref>[http://www.iss.it/pres/prim/cont.php?id=1093&lang=1&tipo=6 Combattere l’acidità per sconfiggere il tumore] Istituto Superiore di Sanità</ref>.
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