Foro di Traiano: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 61:
{{Foro di Traiano}}
 
Un'interpretazione del foro vedeva in esso una trascrizione monumentale della pianta tipica dei ''[[principia]]'' (ovvero la piazza principale degli [[castrum|accampamenti militari]]),<ref name="Coarelli2008p140">{{Cita|Coarelli, 2008|p. 140}}.</ref> quale preciso segnale della politica traianea impostata sulla componente bellica. Sebbene questa interpretazione sia stata poi superata,<ref>{{Cita|Milella, 1995|p. 101}}.</ref> poiché oggi si ritiene che la pianta riporponesse quella dell<nowiki>'</nowiki>''[[Atrium Libertatis]]''.<ref name="Coarelli2008p140">{{Cita|Coarelli, 2008|p. 140}}.</ref> La decorazione del complesso è una celebrazione dell'esercito vittorioso e soprattutto una celebrazione delle virtù del suo comandante, lo stesso imperatore, protagonista delle scene di guerra rappresentate nei rilievi scultorei e raffigurato nelle statue, quella in cima alla [[Colonna Traiana]] (oggi sostituita da quella di [[Pietro apostolo|san Pietro]]) e quella equestre più grande del vero al centro della piazza. Anche alcuni indizi epigrafici<ref>{{CIL|6|3493}} e {{CIL|6|3290}}.</ref> suggeriscono una glorificazione di [[Traiano]] legata al suo ruolo di vittorioso generale. Vi sono tuttavia anche elementi che sottolineano più la pacificazione ottenuta con la vittoria che la pura e semplice gloria militare.
 
Alla glorificazione e futura apoteosi dell'imperatore, determinata dalle sue virtù, alludono anche i diversi fregi figurati degli edifici del complesso, con [[Grifone (mitologia)|grifoni]], [[Sfinge|sfingi]], [[Vittoria (divinità)|vittorie]] e [[Putto|amorini]]. La sepoltura di Traiano nel basamento della sua Colonna rappresentò il culmine di questo intento celebrativo.
Riga 145:
Probabilmente, come nel vicino [[Foro di Augusto]], anche nelle esedre traianee erano collocate opere d'arte, come testimonia il rinvenimento di tre statue acefale nel pregiato [[marmo tasio]], leggermente più grandi del vero: un loricato (in corazza o ''lorica'', attualmente unico pezzo pertinente al Foro esposto nel [[Museo dei Fori Imperiali]]), un togato e un altro personaggio seduto, che dovevano probabilmente raffigurare personaggi di rango imperiale.
 
Sulla facciata verso la piazza, sopraelevata con due gradini, colonne del portico erano in [[ordine corinzio]], con fusti [[rudentatatura|rudentati]] in [[marmo pavonazzetto]]. Al di sopra dell'ordine colonnato si innalzava un [[attico (architettura)|attico]] con sculture di prigionieri [[Daci]] (su due differenti livelli),<ref name="Coarelli2008p140">{{Cita|Coarelli, 2008|p. 140}}.</ref> probabilmente sia in marmo bianco di [[marmo di Carrara|Carrara]], sia in [[Marmo pavonazzetto|pavonazzetto]] della [[Frigia]], alte circa 3 metri, alternate a [[clipei]] ornati da teste [[ritratto]]: tra queste ci sono giunte quella di [[Agrippina Minore]] e quella di [[Marco Cocceio Nerva|Nerva]] (o del padre naturale di Traiano, anch'egli con lo stesso nome del figlio): il motivo riprendeva abbastanza da vicino il modello dell'[[attico (architettura)|attico]] dei portici del [[Foro di Augusto]] e la galleria di ritratti probabilmente proseguiva idealmente la serie degli uomini illustri della storia romana rappresentati nelle statue dei portici di questo complesso.
 
<gallery>