Periandro: differenze tra le versioni

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|regno =
| titolo = [[Tiranno]] di [[Corinto]]
|investiturainizio regno = [[627 a.C.]]?
|fine regno = [[587 a.C.]]?
|immagine = Periander Pio-Clementino Inv276.jpg
|predecessore = [[Cipselo]]
|padre = [[Cipselo]]
|dinastia = Cipselidi
|coniuge 1 = Liside (Melissa) di Epidauro
|figli = Cipsele e Licofrone
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|Epoca =
|Nazionalità = greco antico
|FineIncipit = è stato il secondo [[tiranno]] di [[Corinto]], figlio del primo tiranno [[Cipselo]], al quale successe nel [[627 a.C.]]. Tramite la nonna paterna Labda discendeva dai nobili [[Bacchiadi]], ex dominatori della città. In alcune delle tradizioni fu uno dei [[Sette sapienti greci|sette sapienti]]
|Immagine = Periander Pio-Clementino Inv276.jpg
|Didascalia = Busto di Periandro, copia romana da un originale greco del [[IV secolo a.C.]], [[Musei Vaticani]]
}}
 
==Scenario storico==
Periandro si occupò di potenziare il commercio, attività cui la città di [[Corinto]] era particolarmente votata: a lui si deve l'ammodernamento del porto della città, con la costruzione del [[Diolkos]], una rampa che permetteva alle navi il passaggio dell'[[istmo di Corinto]], evitando il [[periplo]] del [[Peloponneso]]. Grazie agli introiti derivati dal pedaggio Periandro abolì il pagamento delle tasse. Fondò Potidea in Calcidica, che esportava in Tracia, e Apollonia in Illiria.
 
Strinse alleanze cone gliintrattenne rapporti con altri [[tiranni]], forse per evitare possibili ripristini dei precedenti regimi oligarchici.: Preseoltre comeal mogliesuocero Liside[[Procle]], figliatiranno di Procle[[Epidauro]] (che in seguito depose), notevole è il rapporto con [[Trasibulo di Mileto|Trasibulo]], tiranno di Epidauro[[Mileto]], che ebbe secondo Erodoto notevole influenza sul suo modo di tenere il potere.
Inoltre fornìFornì mercenari al [[faraone]] [[Psammetico]]. Proprio suo nipote fu chiamato con il nome di questo faraone.
Funse da arbitro nella [[guerra del Sigeo]] tra [[Ateniesi]] e [[Mitilenesi]], decidendo per l'assegnazione ai primi del possesso del [[Sigeo|forte]].
 
Fu mecenate: sotto la sua protezione era il poeta lesbico [[Arione di Metimna]].
Nelle fonti emerge soprattutto la sua crudeltà, rispetto alla relativa mitezza del padre.
Proseguì la politica del padre e, dopoDopo aver governato per quaranta quarant'anni, lasciò il potere al nipote Psammetico.
 
Proseguì la politica del padre e, dopo aver governato per quaranta anni, lasciò il potere al nipote Psammetico.
 
Fu uno dei [[Sette sapienti greci]].
 
==La crudeltà leggendaria==
Nelle fonti emerge soprattutto la sua crudeltà di Periandro, soprattutto rispetto alla relativa mitezza del padre.
Per consiglio del tiranno [[Trasibulo di Mileto]] uccise o deportò quanti fra quelli che potevano sperare di rovesciare i Cipselidi erano stati risparmiati dal padre.
Periandro aveva sposato [[Melissa (moglie di Periandro)|Liside]], la figlia del tiranno di [[Epidauro]], [[Procle]]; l'aveva ribattezza per la sua dolcezza Melissa. Con Melissa ebbe due figli, Cipsele (ritenuto indegno del potere) e [[Licofrone (disambigua)|Licofrone]], simile al padre. La moglie era incinta per la terza volta quando, istigato da donne di Corinto, la uccise insieme al bambino.
==Periandro e Heidegger==
Gli viene attribuito il celebre detto «μελέτα τὸ πᾶν», letteralmente "abbi cura del tutto", oggetto nel [[1941]] di un importante corso di lezioni del filosofo tedesco [[Martin Heidegger]], il quale sviluppò, attraverso la riflessione su questo detto, la tematica della [[differenza ontologica]] fra l'[[essere]] e l'[[essenza (filosofia)|ente]]: "aver cura dell'ente nella sua totalità" (così Heidegger intende e traduce il detto di Periandro), significa quindi distogliersi dall'occupazione rivolta a questo o quell'altro ente e volgersi invece a ciò che, in ciascun ente così come nell'ente inteso nel suo insieme, manifesta la sua pienezza: ovvero l'essere.