Kucha: differenze tra le versioni
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'''Kucha''', '''Kuche''', '''Kucā''', '''Kuçar''' o '''Kuchar''' ([[lingua uigura|uiguro]]: كۇچار; [[lingua cinese|cinese]] semplificato:龟兹; tradizionale:龜茲; [[pinyin]]: ''Qiūzī'') era un antico regno [[buddhismo|buddhista]] situato su un ramo della [[via della seta]] che correva lungo il confine settentrionale del [[deserto di Taklamakan]] nel [[bacino del Tarim]], ed a sud del fime [[Muzat (fiume)|Muzat]]. Quest'area si trova oggi nella [[prefettura di Aksu]], [[Xinjiang]], [[Cina]]. Kucha è il capoluogo della [[contea di Kuqa]]. La sua popolazione è stata misurata nel [[1990]] in 74 632 abitanti.
== Storia ==
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Secondo il [[Libro degli Han]] Kucha era il più vasto dei '36 regni dei Territori Occidentali', con una popolazione di 81 317 persone di cui 21 076 in grado dimaneggiare armi.<ref>A. F. P. Hulsewé and M. A. N. Loewe, ''China in Central Asia: The Early Stage: 125 B.C.-A.D. 23'', p. 163, e nota 506. Leiden E. J. Brill (1979) ISBN 90-04-05884-2.</ref>
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[[Francis Younghusband]], che passò in quest'oasi nel [[1887]] durante il suo viaggio epico da [[Pechino]] all'[[India]], dice che il distretto ha "probabilmente" 60 000 abitanti. La città cinese misurava circa 640 m², con un muro alto 7,6 metri non dotato di bastioni o protezioni sulle porte, ma con un fossato profondo circa 6 metri. Era pieno di case e di "un po' di brutti negozi". Le "case turche" seguivano il lato del fossato, e sono rimaste prove dell'esistenza di una vecchia città turca a sud-est di quella cinese. Circa 730 metri a nord della città cinese vi erano caserme per 500 soldati facenti parte di una guarnigione stimata in 1500 uomini, armati di vecchi fucili [[Lee-Enfield]].<ref>Younghusband, Francis E. (1896). ''The Heart of a Continent'', p. 152. John Murray, Londra. Ristampa: (2005) Elbiron Classics. ISBN 1-4212-6551-6 (pbk); ISBN 1-4212-6550-8 (hardcover).</ref>
== Kucha ed il Buddhismo ==
[[File:Bodhisattva Guimet 151107.jpg|thumb|220px|Busto di un [[bodhisattva]] proveniente da Kucha, VI-VII secolo. [[Museo Guimet]]]]
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Nel VII secolo il monaco buddhista cinese [[Xuánzàng]] (玄奘, 602-664) riportò di cento monasteri, con circa cinquemila monaci prevalentemente di scuola Sarvāstivāda.
=== Monasteri ===
*Ta-mu ospitava 170 monaci
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*Un altro monastero, fondato dal re dei Wen-Su (Uch-[[Turfan]]), aveva 70 monaci
=== Conventi ===
Vi erano due conventi ad A-li (Avanyaka):
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Un altro convento, Tsio-li, si trovava 40 [[lǐ]] a nord di Kucha, ed è famoso per essere il posto in cui si ritirò a vivere la madre di Kumārajīva, Jīva.
=== Monaci ===
==== [[Bó Yán]] ====
Un monaco della famiglia reale noto come [[Bó Yán]] (白延) viaggiò nella capitale cinese, [[Luòyáng]], tra il [[256]] ed il [[260]]. Tradusse sei testi buddhisti in [[lingua cinese]] nel 258, presso il famoso [[Tempio del cavallo bianco]] (白馬寺, ''Báimǎ Sì''), tra questi il ''[[Śūraṃgama-samādhi-sūtra]]'' (首楞嚴三昧經 ''Shǒulèngyán sānmèi jīng'', giapp. ''Shuryōgon sanmei kyō'') conservato al [[T.D.]] 642 del [[Canone cinese]].
==== Śrīmitra ====
[[Śrīmitra]] (尸利蜜多羅 Shīlìmìduōluó, giapp. Shirimitara?-343) fu un principer Kucheano che rinunciò al trono a favore del fratello minore per divenire [[monaco buddhista]] e raggiungere la Cina. Giunto in Cina tra il [[317]] e il [[322]] tradusse in 12 rotoli il 灌頂七萬二千神王護比丘呪經 (''Guanding shiwanerjian shenwang hu biqiu zhou jing'') conservato nel [[Canone cinese]] al [[T.D.]] 1331.
== Lingue tocarie ==
[[File:Tocharian.JPG|thumb|220px|Placca in legno con inscrizioni in [[lingua tocaria]]. Kucha, V-VIII secolo. [[Museo Nazionale di Tokyo]]]]
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Inscrizioni di inizio [[XX secolo]] in due lingue legate (ma [[mutua intelligibilità|mutuamente inintelligibili]]) furono scoperte in vari luoghi del bacino del Tarim, scritte in [[Kharoshthi]]. Si scoprì quasi subito che erano famiglie di [[lingue indoeuropee]] che non subirono il cambio di suono dell'[[isoglossa centum-satem]]. Le sole fonti dell'ormai estinta "tocaria A" (della regione di Turfan e Karashahr) e "tocaria B" (soprattutto della regione di Kucha, ma anche di altrove) sono relativamente tarde (VI-VIII secolo). Sono ora lingue estinte, e gli studiosi stanno ancora cercando di ricostruirne origini, storia e connessioni.<ref>J. P. Mallory and Victor H. Mair, ''The Tarim Mummies: Ancient China and the Mystery of the Earliest Peoples from the West'', pp. 270-296, 333-334. (2000). Thames & Hudson, Londra. ISBN 0-500-05101-1.</ref>
== Vicini ==
Il regno confinava con [[Aksu (Cina)|Aksu]] e [[Kashgar]] ad ovest, e con [[Karasahr]] e [[Turfan]] ad est. Oltre il [[deserto di Taklamakan]], a sud, si trovava [[Khotan]].
== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Kucha}}
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[[ru:Куча]]
[[uk:Купа]]
[[vi:Quy Từ]]
[[zh:龟兹]]
[[zh-yue:龜茲]]
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