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==== Ultima resistenza ==== 
Nell'ultima fase della battaglia tra gli ufficiali e le truppe tedesche si diffussero sempre più numerosi fenomeni di apatia, depressione, disperazione e paura per il proprio destino e per l'eventuale prigionia in mano nemica. La maggior parte dei soldati si rassegnarono alla fine e furono catturati dai sovietici, numerosi si batterono fino all'ultimo e preferirono morire in battaglia, alcuni intrapresero disperati tentativi di uscire individualmente o in piccoli gruppi dalla sacca ma furono uccisi o si dispersero nella steppa flaggellata dal clima invernale. Nessun soldato delle truppe accerchiate nella ''Festung Stalingrad'' riuscì a raggiungere in salvo le linee tedesche sempre più lontane a ovest.▼ 
Il [[22 gennaio]] il generale Paulus per la prima voltà aveva prospettato in una sua comunicazione all'OKH l'eventualità di una capitolazione: il comandante dell'armata tracciò un quadro drammatico delle condizioni delle sue truppe ed evidenziò la presenza dei primi segni di disintegrazione pur confermando che "il comando gode ancora della fiducia dei soldati". Nello stesso giorno il feldmaresciallo von Manstein arrivò a prospettare l'irrealistica possibilità di aprire negoziati con l'Armata Rossa sui termini della resa e sulle condizioni della prigionia<ref>AA.VV., ''Germany and the second world war'', vol. VI, pp. 1162-1163.</ref>. 
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Questi macabri messaggi, pronunciati proprio da Göring incolpato principale del fallimento del rifornimento aereo, non furono bene accolti tra le truppe e gli ufficiali della 6ª Armata, a cui veniva prospettata come unica via d'uscita dalla disperata situazione la morte. Nonostante le recriminazioni e l'amarezza, il comando della 6ª Armata fino all'ultimo continuò ufficialmente a manifestare fiducia e a esaltare la sua fedeltà alla Germania ed al Fuhrer: il 22 gennaio il generale Paulus aveva ancora esortato i suoi soldati a combattere "per ogni centimetro di terreno", prospettando l'imminente arrivo dei soccorsi e possibilità di vittoria finale; il 30 gennaio il comandante dell'armata inviò un ultimo messaggio laudatorio a Hitler, esaltando la lotta dei suoi soldati come "esempio per le future generazioni a non arrendersi mai" e come mezzo per la "vittoria della Germania". 
=== La resa === 
▲Nell'ultima fase della battaglia tra gli ufficiali e le truppe tedesche si diffussero sempre più numerosi fenomeni di apatia, depressione, disperazione e paura per il proprio destino e per l'eventuale prigionia in mano nemica. La maggior parte dei soldati si rassegnarono alla fine e furono catturati dai sovietici, numerosi si batterono fino all'ultimo e preferirono morire in battaglia, alcuni intrapresero disperati tentativi di uscire individualmente o in piccoli gruppi dalla sacca ma furono uccisi o si dispersero nella steppa flaggellata dal clima invernale. Nessun soldato delle truppe accerchiate nella ''Festung Stalingrad'' riuscì a raggiungere in salvo le linee tedesche sempre più lontane a ovest. 
== Bilancio e conseguenze == 
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