Rivarossi: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 190:
Rivarossi diventò socia di minoranza nel 1963 e proprietaria nel 1974 della [[Pocher]], altra importante ditta italiana del settore<ref>[http://www.rivarossi-memory.it/POCHER/Pocher_Presentazione.htm Giorgio Giuliani, ''Pocher Micromeccanica - Torino'']</ref><ref>[http://www.rivarossi-memory.it/POCHER/Pocher_Storia.htm Giorgio Giuliani, ''Breve storia della Pocher - Torino'']</ref>, inserendo così nel proprio catalogo la sua produzione di modelli ferroviari<ref>[http://www.rivarossi-memory.it/POCHER/Pocher_Loco/Pocher_Loco.htm Giorgio Giuliani, ''Le locomotive Pocher'']</ref> e commercializzando la sua prestigiosa produzione di [[autovettura|autovetture]] in scala 1:8, giudicate dalla stampa specializzata ai vertici del [[Modellismo automobilistico statico|modellismo]] mondiale<ref>Michele Lomolino, ''Catalogo guida al modellismo ferroviario di Arnaldo Pocher'', prefazione di Arnaldo Pocher, Palermo, Edizioni ML, 1984</ref>.
Tra i modelli realizzati dalla Pocher a Torino nel 1963 su richiesta della Rivarossi (nella persona dell'ingegner Brunner) si cita quello della [[Locomotiva Bayard|locomotiva Bayard]], eseguito in 875 pezzi e probabilmente "il primo modello di serie in Europa costruito in tutto ottone"<ref>Michele Lomolino, ''Catalogo'', ''op. cit.'', pp. 17-18, 46, 61.</ref><ref>Nel [[1989]], ricorrendo il centocinquantenario della Napoli-Portici, la Rivarossi, in collaborazione con la ditta romana MFAL, produsse un nuovo modello della ''Bayard''.</ref>.
Le scelte aziendali della Pocher, dipendenti dall'origine come orafo del suo fondatore, si caratterizzarono dapprima come tipiche dell'alto artigianato e solo dal 1963 circa, dopo l'ingresso nella proprietà della Rivarossi, cominciarono a orientarsi verso la produzione di massa<ref>Michele Lomolino, ''Catalogo'', ''op. cit.'', pp. 13-14.</ref>.
|