Discussione:Discreto e continuo: differenze tra le versioni
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Mi sembra che che nella vostra discussione ci sia un po' di confusione riguardo alla differenza tra discreto e continuo nel contesto degli spazi topologici e nel contesto della teoria della misura (e quindi anche nella probabilità e in buona parte della fisica). Come si legge anche sulla voce di wikipedia "misura discreta", nel contesto della teoria della misura una misura si definisce "discreta" se il supporto ha cardinalità al più numerabile e "continua" altrimenti. Questo fa seguire la ovvia nozione di variabile aleatoria discreta o continua che si insegna in tutti i corsi base di probabilità e, volendo, si può estendere definendo un insieme discreto o continuo in maniera analoga utilizzando, quindi, solo il concetto di cardinalità. Inoltre è questa la definizione alla base della branca della matematica discreta e che si utilizza quando si vogliono discretizzare "cose" in fisica (ad esempio equazioni). Ovviamente in questa accezione di tale differenza ci si restringe ai sottoinsiemi di R (o R^n). Penso che sarebbe opportuno (e anche più utile per i lettori) impostare questa pagina secondo questa contrapposizione di discreto e continuo (che in questo caso è assolutamente una contrapposizione), specificando che non si discute della differenza tra spazi topologici discreti e spazi topologici continui. -- 13:20, 31 mag 2012
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