Brinzio: differenze tra le versioni
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Per quanto riguarda l'istruzione pubblica, già nel [[1822]], per iniziativa del [[parroco]] don Luigi Giacometti, viene creata una scuola pubblica maschile, le cui lezioni si svolgono all'interno della casa del prete. Nel [[1853]] essa viene aperta anche alle ragazze<ref>{{Cita|Comune e Pro Loco di Brinzio|p.21}}.</ref>.
Con l'[[Unità d'Italia]], il paese venne inquadrato nel III mandamento di [[Cuvio]], in [[provincia di Como]].<ref>{{Cita|Comune e Pro Loco di Brinzio|p.22}}</ref>. Con la promulgazione della [[Legge Rattazzi]] ([[23 ottobre]] [[1859]]), la popolazione maschile di Brinzio viene chiamata alle urne per eleggere un [[consiglio comunale]]. Il [[20 gennaio]] [[1860]], su 78 aventi diritto votano in 43 ed eleggono 15 consiglieri. Nel [[1860]] il Re nomina il primo sindaco del paese: il cav. Pietro Vanini<ref>Archivio del Comune di Brinzio, parte prima, cart. 10, fasc. 6.</ref>.
Nel [[1915]], dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]], numerosi brinziesi partono per il fronte, alcuni di loro non faranno mai ritorno a casa. Pochi anni dopo, con l'avvento del [[fascismo]], il sindaco è sostituito dal [[podestà]], di nomina governativa. Primo podestà è l'avv. Franco Piccinelli.
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