Sergej Nikolaevič Bulgakov: differenze tra le versioni

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In un’opera dello stesso anno, ''Economia e diritto'', l’ultimo scritto a difesa del marxismo, Bulgakov cita la Madonna Sistina come esempio di fatto storico irriducibile ad una spiegazione economicista, ad una legge storica generale. Può darsi addirittura che Bulgakov già conoscesse e condividesse almeno in parte le idee sostenute da [[Vladimir Sergeevič Solov'ëv|Solov’ëv]] in un suo articolo apparso su “Voprosy Filosofii e Psichologii” nel [[1896]], in cui era contestata una lettura materialista e meccanicista di [[Baruch Spinoza]]. Comunque, conclude [[Pier Cesare Bori]], ''«lo Zwinger è il luogo del primo risolversi [del conflitto causalità meccanica marxista e provvidenzialità sapienziale]. Da questo momento Bulgakov muove su una linea che lo porta all’[[idealismo]], e poco importa attraverso quali precisi percorsi, perché il passo decisivo è qui: qui c’è già tutto».<ref> BORI, "Introduzione", in: S.N. BULGAKOV, ''Il prezzo del progresso'', p. XXVIII.</ref>
 
Nel [[1924]], durante il suo esilio, Bulgakov ebbe modo di recarsi nuovamente allo Zwinger di Dresda, ma questo nuovo incontro con la Madonna di Raffaello si rivelò per lui una grande delusione: egli ormai si trovava in un atteggiamento spirituale ben diverso da quello di più di vent’anni prima, e con il mutamento dell’esperienza spirituale aveva portato con sé anche un diverso approccio con l’arte. Bulgakov si rendeva conto che quel quadro non era un’[[icona]], che non vi era rappresentata la "[[Theotókos|Madre di Dio]]", ma soltanto una affascinante ragazza. Bulgakov era cambiato, aveva preso coscienza del profondo divario che esiste tra l’arte religiosa occidentale (posteriore al [[XIII secolo]] e in particolare a [[Giotto)]]) e l’icona bizantina: per questo non riusciva più ad incontrare, nella pala di Raffaello, quella rivelazione della [[Sapienza (teologia)|Sapienza]] che venticinque anni prima lo aveva segnato così profondamente.
 
== Note ==