Claudio Vitalone: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 401:
 
===Le trattative segrete===
I contatti istituzionali intrattenuti da Vitalone - all'epoca magistrato della Procura Generale di Roma - con [[Daniele Pifano]], esponente del collettivo di via dei Volsci (a Roma) per tentare di liberare Moro, ed in particolare la trattativa per il rilascio dello statista in cambio della liberazione di un solo detenuto BR, [[Paola Besuschio]]<ref>Tra le numerose fonti, tutte riferite all'audizione di [[Lanfranco Pace]] presso la commissione stragi il 3 maggio 2003, si veda ad esempio [[ANSA]], 11 maggio 2003, a firma Stefano Frattini; questa attività sembra inquadrarsi come effetto delle sollecitazioni della dirigenza del[[Partito Socialista Italiano|socialista]] ([[Claudio Signorile]], in primis, ma anche [[Bettino Craxi]]) ad esponenti DC ad aprire un canale di trattativa con le diverse frange della sinistra extraparlamentare</ref>, in gravi condizioni di salute, furono utilizzati dal P.M. nel processo Pecorelli a supporto del teorema accusatorio. Vitalone documentò i contatti con il leader dell’Autonomia operaia romana, situandoli inconfutabilmente tra il 5 ed il 7 maggio 1978, concome unaattestato dalla sua relazione informativadi servizio inviata al Procuratore Generale inviata lo stesso 7 maggio, esibita durante il processo. Daniele Pifano è statovenne indottosentito dal p.m. quale testimone davanti alla Corte d’Assise di Perugia all’udienza dell’11 aprile 1997. All’esordio della sua deposizione, egli non ha velato il suo rancore nei confronti di Vitalone per i giudizi pubblici da lui espressi come parlamentare: “... il dottor Vitalone disse delle cose appunto molto pesanti nei miei confronti... a me sembrò quasi come una volontà di presa di distanza assoluta...”.<ref>( pagg. 34-35 del verbale d’udienza dell’11 aprile 1997 della Corte d’Assise di Perugia)</ref>, in occasione del suo arresto mentre trasportava missili per i terroristi del [[Fronte per la Liberazione della Palestina]])''"<ref>[http://clarence.dada.net/contents/societa/memoria/stragi/17.html Relazione del presidente Pellegrino]</ref>. Il testimone, pur con talune imprecisioni, ha confermato che alla data del 7 maggio 1978, e cioè 48 ore prima della brutale uccisione di Aldo Moro, Vitalone ed il Procuratore Generale di Roma si stavano prodigando con tutti i mezzi per scongiurare quel tragico evento.
Il presidente Pellegrino riassunse, nella sua relazione, che "all'epoca del contatto non era stata ancora accertata l'elevatissima pericolosità del Pifano”.