Il mattatore: differenze tra le versioni

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|premi= *[[Nomination]] [[Orso d'Oro]] al [[Festival di Berlino]] nel [[1960]]
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'''''Il mattatore''''' è un [[film]] del [[1960]] diretto dal regista [[Dino Risi]]. Interpretatoe interpretato da [[Vittorio Gassman]].
 
Il successo della pellicola, oltre alla presenza di Gassman, è dovuto anche ai decisivi ruoli di [[Peppino De Filippo]] (Chinotto), [[Mario Carotenuto]] e [[Luigi Pavese]] nel ruolo minore della vittima di turno, industriale della pasta (Adolfo Rebuschini), protagonista dell'indimenticabile episodio in cui [[Vittorio Gassman]] si sostituisce al generale Mesci dell'Arma Aerea ([[Fosco Giachetti]]). Questo per portare a termine una truffa ai danni del Rebuschini, disposto a sborsare consistenti tangenti in cambio della promessa di veder agevolata una sua fornitura di pasta all'uovo per l'Aeronautica Militare.
Commedia brillante, diretta da un [[Dino Risi]] in splendida forma, è soprattutto un'esaltazione delle doti inimitabili di [[Vittorio Gassman]] che interpreta personaggi del tutto diversi con gran bravura, come si confà ad un grande e versatile attore.
 
Il successo della pellicola, oltre alla presenza di Gassman, è dovuto anche ai decisivi ruoli di [[Peppino De Filippo]] (Chinotto), [[Mario Carotenuto]] e [[Luigi Pavese]] nel ruolo minore della vittima di turno, industriale della pasta (Adolfo Rebuschini), protagonista dell'indimenticabile episodio in cui [[Vittorio Gassman]] si sostituisce al generale Mesci dell'Arma Aerea ([[Fosco Giachetti]]). Questo per portare a termine una truffa ai danni del Rebuschini, disposto a sborsare consistenti tangenti in cambio della promessa di veder agevolata una sua fornitura di pasta all'uovo per l'Aeronautica Militare.
 
Altra memorabile battuta quella che si sente nel carcere ove Gerardo è stato da poco rinchiuso. Qui, durante l'ora d'aria, egli si esibisce in un'istrionica interpretazione di [[Marco Antonio]] nella sua orazione contro [[Marco Giunio Bruto]], dal [[Giulio Cesare (Shakespeare)|Giulio Cesare]] di [[William Shakespeare]], e cattura l'attenzione dei carcerati-spettatori al punto tale che, allorché una guardia carceraria si affaccia al cortile urlando ad uno di essi «''C'è tu' moje in parlatorio''» lo spettatore interpellato risponde: «''Dije che nun ce sto!''»