Howdah: differenze tra le versioni

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[[File:Howdah (PSF).png|thumb|''Howdah'' con passeggeri - ill. da [[Scott Foresman]].]]
'''''Howdah''''' (per esteso ''Hathi Howdah'', dalla parola [[Hindi]] हौदा - "haudā"), anche '''''Houdah''''', è la [[lettiga]] posta sul [[dorso]] di un [[Elephantidae|elefante]] "domestico"<ref>L'arte di domare gli elefanti nacque nella Valle dell'[[Indo]] circa 4.000 anni fa e non si declinò mai in un processo di [[addomesticamento]] propriamente detto. Gli animali domestici veri e propri, come il [[canis lupus familiaris|cane]] o il [[Bos taurus|bove]], vennero fatti oggetto di un processo di allevamento selettivo. Gli elefanti invece, probabilmente a causa del loro cattivo carattere, dell'eccessivo costo di un'eventuale allevamento e alla lenta crescita (un pachiderma impiega 15 anni per diventare adulto) vennero, a parte rare eccezioni, catturati selvatici ed in seguito domati e addestrati per molti usi</ref> per permettere il trasporto di passeggeri, solitamente a fini [[guerra|bellici]] o [[caccia|venatori]]. Trattandosi di un oggetto divenuto sin da principio ''[[status symbol]]'' del potere e della ricchezza del nobile che possedeva tanto il "veicolo" quanto il [[pachiderma]], il telaio in [[legno]] era impreziosito da [[gemma|gemme]] e [[tarsie]], nonché coperto da una tenda del [[tessuto]] più pregiato. Alcuni modelli di ''howdah'' espressamente designati all'uso militare di declinarono non in una lettiga quanto in una vera e propria struttura turrita in legno atta a proteggere arcieri e lanciatori di giavellotto.<br>
Tra gli esemplari museali, spicca la collezione di ''Howdah'' del ''[[Mehrangarh Fort]] Museum'' di [[Jodhpur]]. Famosissimo è anche il ''[[Golden Howdah]]'' del ''Napier Museum'' di [[Trivandrum]], un manufatto in [[oro]] pesante 750 &nbsp;kg ad oggi ancora utilizzato nella ''[[Jamboo Savari]]'', la nota processione di elefanti organizzata in occasione delle festività [[Induismo|indù]] del ''[[Mysore Dasara]]''.
 
In [[Persia]], esistevano ''howdah'' (هودج - "hawdaj") destinati non agli elefanti ma ai [[Camelus bactrianus|cammelli]], poi diffusi in tutto l'areale musulmano dagli [[Arabi]].
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==Bibliografia==
* Anglim, Simon [et al.] (2003), ''Fighting Techniques of the Ancient World 3.000 BC - 500 AD : equipment, combat skills, and tactics'', Thomas Dunne Books.
* [[Bernier, Francois]] (1891), ''Travels in the Mogul Empire : A.D. 1656-1668'', Londra, Archibald Constable, 2. ed. Smith, Vincent A. [a cura di] (1916), Oxford University Press, Humphrey Milford, [http://www.archive.org/stream/travelsinmogulem00bernuoft#page/ii/mode/2up].
* Goldsworthy, Adrian (2007), ''The Fall of Carthage : the Punic Wars, 265-146 BC'', Cassell.
* Keegan, John (2011), ''History of Warfare'', Random House.
* Lane Fox, Robin (1981), ''Alessandro Magno'', Torino, Einaudi.
* Rance, Philip (2003), ''Elephants in Warfare in Late Antiquity'', in ''ActAntHung'' n. 43, a. 2003, pp. 355-384&nbsp;355–384.
* Scullard, Howard Hayes (1974), ''The Elephant in the Greek and Roman World'', New York, Cornell University Press, ISBN 0-8014-093-14.
 
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==Collegamenti esterni==
* ''[http://www.mehrangarh.org/g_elephant.htm Howdah]'' del ''Mehrangarh Museum''.
 
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[[Categoria:Cultura dell'India]]