Periandro: differenze tra le versioni

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==Scenario storico==
Periandro si occupò di potenziare il commercio, attività cui la città di [[Corinto]] era particolarmente votata: a lui si deve l'ammodernamento del porto della città, con la costruzione del [[Diolkos]], una rampa che permetteva alle navi il passaggio dell'[[istmo di Corinto]], evitando il [[periplo]] del [[Peloponneso]]. Grazie agli introiti derivati dal pedaggio Periandro abolì il pagamento delle tasse. Fondò Potidea in Calcidica, che esportava in Tracia, e Apollonia in Illiria.
Strinse alleanze e intrattenne rapporti con altri [[tiranni]], forse per evitare possibili ripristini dei precedenti regimi oligarchici: oltre al suocero [[Procle]], tiranno di [[Epidauro]] (che in seguito depose), notevole è il rapporto con [[Trasibulo di Mileto|Trasibulo]], tiranno di [[Mileto (Asia Minore)|Mileto]], che ebbe secondo Erodoto notevole influenza sul suo modo di tenere il potere.
Fornì mercenari al [[faraone]] [[Psammetico]]. Proprio suo nipote fu chiamato con il nome di questo faraone.
Funse da arbitro nella [[guerra del Sigeo]] tra [[Ateniesi]] e [[Mitilenesi]], decidendo per l'assegnazione ai primi del possesso del [[Sigeo|forte]].
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Nelle fonti emerge soprattutto la crudeltà di Periandro, soprattutto rispetto alla relativa mitezza del padre.
Per consiglio del tiranno [[Trasibulo di Mileto]] uccise o deportò quanti fra quelli che potevano sperare di rovesciare i Cipselidi erano stati risparmiati dal padre.
Periandro aveva sposato [[Melissa (moglie di Periandro)|Liside]], la figlia del tiranno di [[Epidauro]], [[Procle]]; l'aveva ribattezza per la sua dolcezza Melissa. Con Melissa ebbe due figli, Cipsele (ritenuto indegno del potere) e [[Licofrone (disambigua)di Corinto|Licofrone]], simile al padre. La moglie era incinta per la terza volta quando, istigato da donne di Corinto, la uccise insieme al bambino.
==Periandro e Heidegger==