Oggi il dialetto neogreco di Cargèse è completamente estinto<ref>{{Citazione necessariaHarvnb|Nicholas|2006|p=94}}</ref>. Le ultime fasi di questa parlata furono osservate dal linguista O. Parlangèli, che nel [[1952]] parla di un numero limitatissimo di individui, distribuiti in due nuclei familiari, ancora in grado di praticarla. L’estinzione del [[lingua greca|dialetto neoellenico]] non ha impedito il mantenimento dei cognomi originari (Καποδημάκης ''Kapodimakis'' = Capodimacci, Δραγάκης ''Dragakis'' = Dragacci, Φρυμιγάκης ''Frymigakis'' = Frimigacci, Γαριδάκης ''Garidakis'' = Garidacci, Πετρολάκης ''Petrolakis'' = Petrolacci, Ραγατζάκης ''Ragatzakis'' = Ragazzacci, Βογλιμάκης ''Voglimakis'' = Voglimacci, Ζανετάκης ''Zanetakis'' = Zanetacci), di un certo numero di prestiti lessicali passati al [[lingua corsa|dialetto corso]] successivamente affermatosi, e soprattutto degli usi liturgici greco-cattolici in una delle due chiese dell'abitato. Queste memorie costituiscono oggi il principale elemento di specificità culturale della comunità cargesina [Nicholas 2006].