Orco (folclore): differenze tra le versioni

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=== L'orco classico ===
[[File:4377 - Bern - Kindlifresserbrunnen am Kornhausplatz.JPG|thumb|right|upright|[[Kindlifresserbrunnen]], [[Berna]], [[Svizzera]]]]
L'orco del folclore e delle fiabe deriva certamente dall'[[AdePlutone|Orco]] della [[mitologia romana]], sovrano del Regno degli Inferi e divoratore di uomini insieme al suo mostruoso cane [[Cerbero]]. L'uso del termine "orco" per designare un mostro divoratore di uomini è documentato in [[lingua italiana|italiano]] fino dal [[XIII secolo]]; lo usano, tra gli altri, [[Jacomo Tolomei]] ([[1290]]) [''orco... mangia li garzone''], [[Fazio degli Uberti]] ([[1367]]), [[Luigi Pulci]], e [[Ludovico Ariosto]]. [[Ristoro Canigiani]] ([[1363]]) ne parla esplicitamente come di uno spauracchio dei bambini. Nello stesso periodo, alcuni autori usano ancora il termine per riferirsi all'Orco romano (per esempio [[Guido da Pisa]] e [[Boccaccio]])<ref>Vedi [http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/index.html] e [http://vocabolario.biblio.cribecu.sns.it/cgi-bin/Vocabolario/search_context?rimando=1&pattern=ORCO.&tag_n=ENTRY&attr_n=ID&attr_v=W288]</ref>.
 
È possibile che la figura dell'orco sia approdata in [[Europa]] proprio dall'Italia; lo testimonierebbe anche la probabile derivazione [[etimologia|etimologica]] dall'italiano di molti termini europei (per esempio l'[[antico inglese]] ''orke'', testimoniato nel [[1656]])<ref>Fa eccezione l'anomalo ''orc-neas'' di [[Beowulf]], (VIII-XI secolo), il cui significato probabile è "morto vivente"</ref>.