Lorenteggio: differenze tra le versioni

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Il '''Lorenteggio''' (''Lorentegg''<ref>Dante Olivieri, ''Dizionario di toponomastica lombarda: nomi di comuni, frazioni, casali, corsi d'acqua ecc. della regione lombarda, studiati in rapporto alla loro origine'', ed. Famiglia Milanese, 1931</ref> in [[lombardo]]) e il '''Giambellino''' sono due blocchi abitativi storici, famosi e popolosi dell'area periferica sud-ovest di [[Milano]]. Sono compresi attualmente nella [[Zona 6 di Milano|zona di decentramento 6]] del Comune di Milano. Il quartiere viene indifferentemente chiamato '''il Giambellino''', '''il Lorenteggio''' o con entrambi i termini ('''il quartiere Lorenteggio-Giambellino''').
 
==Breve descrizione==
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Fino alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] la borgata agricola era costituita da numerose [[Cascina a corte|cascine]] (almeno 7-8), di cui le più famose e più grosse erano ''Cascina Corba'', ''Cascina Travaglia'' (quest'ultima attiva fino agli [[Anni 1960|anni sessanta]]) e la cosiddetta ''Cascina Lorenteggio''.
 
Il piccolo palazzo Palazzo Durini Borasio LORENTEGGIO, noto anche impropriamente come “Cascina Lorenteggio” sorse sulle fondamenta di un fortino cinquecentesco lungo l'attuale [[nuova strada vigevanese]] (in fondo all'attuale via Lorenteggio 251) ed è successivo al [[1670]], data in cui i Durini entrarono in possesso di un fondo già appartenuto ai Corio.
Questa cascina sorgeva fin dall'epoca viscontea nella località detta almeno dal 1005 Laurentiglio, ed era posizionata in zona leggermente rialzata, tant'è che fino al Cinquecento era una sorta di fortino.''<ref>[http://www.storiadimilano.it/Repertori/cascine/cascineweb.htm Storia di Milano ::: Le cascine di Milano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
''Un viale di accesso con cancellate successive introduce ad un giardino cintato, sul fondo del quale, in asse con i due ingressi, si presenta la robusta costruzione. Il corpo principale, a due piani, con pianta ad U ed ali molto ravvicinate, ha tutti gli angoli fortemente smussati; tutte le facciate sono in mattoni a vista […] Le due ali proseguono ancora in parte più basse (in quella verso il portico vi è la cappella pure restaurata) fino ad incastrarsi in un nuovo edificio industriale che ha distrutto tutta la lunga corte rustica, della quale evidentemente la villa padronale costituiva lo sfondo prospettico Ampi gli interni coperti da volte a velette e a crociera nel piano inferiore e a cassettoni nel piano superiore.'' <ref>http://www.comune.milano.it/dseserver/WebCity/documenti.nsf/0/96418ffdd704d4d9c1257576003fc6fc/$FILE/07_Fuori%20Porta.pdf</ref>.