Rivolta di Shimabara: differenze tra le versioni
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Gli insorti capirono che senza [[artiglieria]] e armi d'assedio non sarebbero stati in grado di attaccare altre fortezze, per questo motivo, Amakusa, decise di prendere possesso del castello di Hara che, sebbene fosse in rovina, garantiva una buona protezione. Il castello era situato su un promontorio che dava sul mare, tre lati del castello, infatti, terminavano con un dirupo; e per attaccarlo si doveva usare l'unico passaggio disponibile che era protetto da due profondi [[Fossato (architettura)|fossati]]. Nel castello gli insorti portarono con sé anche le loro donne e i loro bambini e gli storici ritengono che il numero di persone presenti, tra soldati donne e bambini, vada dai 27.000 ai 37.000. Nel castello tutti lavorarono per rafforzare le difese e sui [[Merlo (architettura)|merli]] esposero [[Croce cristiana|croci]] di legno e [[vessillo|vessilli]] crociati.<ref name=a/>
Durante l'assedio, il [[14 febbraio]] gli insorti invieranno un lettera agli assedianti attaccata su una [[freccia]], in cui riassumono le loro motivazioni:
[[File:Siege of Hara castle Dutch ships detail.jpg|Mappa dell'assedio del castello di Hara. Dettaglio delle navi olandesi|250px|thumb]]
L'esercito che assediò il castello fu composto dalle truppe di vari feudi locali, tra gli altri era presente anche il famoso spadaccino [[Musashi Miyamoto]]; lo Shogun diede il comando di tutto l'esercito al daimyo [[Shigemasa Itakura]] e chiese l'aiuto degli alleati [[olandesi]] che presero parte all'assedio con [[Nicolaes Couckebacker]], il capo di una compagnia commerciale, che rifornì l'esercito a terra di [[cannoni]] e [[polvere da sparo]], e inviò sul luogo dello scontro tre [[vascelli]], uno dei quali comandato dallo stesso Couckebacker, il ''de Ryp''.<ref name="b">David Murray, ''Japan'', pp. 262-264</ref> Il castello per una quindicina di giorni subì un pesante cannoneggiamento sia dalle truppe a terra sia dalle navi a mare, si è stimato che furono sparati 426 colpi di cannone, ma nonostante tutto gli insorti resistettero rifugiandosi in delle gallerie sotterranee che avevano creato per proteggersi dalla cannonate.<ref name=b/>
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