Lauretta Cipriani: differenze tra le versioni
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Donna colta e vivace, sensibile alle cause nazionali, partecipa attivamente alle politiche risorgimentali; in età matura terrà un suo salotto politico e letterario nel [[Hotel Nettuno|Palazzo Lupo Parra]], accanto al [[Palazzo Agostini|Caffè dell' Ussero]] nel lungarno pisano. Cugina di [[Leonetto Cipriani]], futuro Governatore delle Romagne, sarà con lui in perpetuo conflitto di idee e di carattere (1), appoggiata nelle sue posizioni dallo stesso Montanelli. A fianco del marito durante il Governo provvisorio toscano del [[1849]] e poi nei dieci anni d'esilio a Parigi, avrà influenza sulle posizioni politiche di lui, lo appoggerà nella visione federalista, lo faciliterà nei contatti con i napoleonidi e ne sarà valida collaboratrice nell'attività di giornalista e di scrittore (2), a partire dal periodico "[[L'Italia]]" e per la redazione delle opere composte lontano dal suo paese, come documenta la ricca corrispondenza. Auspicherà a lungo un ruolo politico primario per Montanelli, incoraggiandolo nel [[1859]] nei contatti e colloqui con [[Napoleone III]] e, dopo l'Unità d'Italia, nella nuova candidatura a deputato.
Rimasta vedova nel [[1862]] trascorre gli ultimi anni di vita a [[Fucecchio]], riordinando l'archivio e gli scritti editi e inediti del marito. Muore a Firenze il [[5 agosto]] [[1869]].
==Note==
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