Verismo: differenze tra le versioni
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{{quote|La prima difficoltà a trattare la teoria del verismo letterario italiano è di ragione lessicale. Poichè gli stessi scrittori e critici che, dal tempo della scapigliatura lombarda in poi, si dichiaravano per quest'arte nuova o si riferivano ad essa, usarono, spesso, come termini pressapoco affini, verismo, realismo, naturalismo|G. Marzot, ''Battaglie veristiche dell'Ottocento'', Principato, 1941, p. 7.}}
Attorno al 1877, riprendendo in parte certe affermazioni degli [[scapigliati]] (vedi ad es. [[Emilio Praga]] che aveva cantato ''giacchè canto una misera canzone, / ma canto il vero!'' o ancora [[Arrigo Boito]]: ''E sogno un'arte reproba / che smaga il mio pensiero / dietro le basse imagini / d'un ver che mente al Vero'') con la pubblicazione di ''[[Postuma]]'' di [[Olindo Guerrini]], si inizia a parlare di ''verismo''<ref>R. Carnero, ''La poesia scapigliata'', Milano, Rizzoli, 2007, p. 470: «L'opera di Guerrini si configura, così, come quella di un esponente di primo piano del ''verismo poetico''».</ref> <ref>B. Romani, ''Dal simbolismo al futurismo'', Sandven, 1969: «Ma l'origine di Postuma fu indipendente dal successo ottenuto dal libro, sul quale venne in buona parte edificata la dottrina verista italiana. Tutta una scuola poetica si creò attorno a [[Lorenzo Stecchetti]]»</ref>
In questa accezione, infatti, ''veristi'' furono chiamati quegli scrittori che rappresentavano una realtà materialistica, mettendone in luce anche gli aspetti più sgradevoli e che erano in aperta rottura con i canoni poetici di allora.<ref>L. Borsi, ''Nazione, democrazia, Stato'', Giuffrè, 2009, p. 12. http://books.google.it/books?id=-67qqg1OHCcC&pg=PA12&dq=verismo+guerrini&hl=it&sa=X&ei=DD34T9OrBI744QTCydX2Bg&ved=0CG4Q6AEwCQ#v=onepage&q=verismo%20guerrini&f=false</ref> Temi privilegiati di questa poesia sono, ad esempio, la lode al vino,<ref>Si veda la poesia ''Ebbro'' in ''Postuma'' di Olindo Guerrini.</ref> l'invettiva contro la donna amata, spesso rappresentata come una prostituta,<ref>Si veda ''Il canto dell'Odio'' di Olindo Guerrini in ''Postuma'' o ancora la poesia ''Memento'' di Girolamo Ragusa Moleti, compresa in ''[[Prime armi]]''..</ref> l'anticlericalismo. L'eccesso arriva con poeti quali [[Ulisse Tanganelli]] che in un suo sonetto [[s:No tu non sei la vergine ideata|''No: tu non sei la vergine ideata'']] ripudia la donna poichè, essendo grassa, potrebbe sfondargli letto e solaio.
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