Gervasio e Protasio: differenze tra le versioni

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'''Santi Gervasio e Protasio''', fratelli gemelli [[Milano|milanesi]], venerati perchè considerati martiri della cristianità.
 
Le notizie sulla loro vita si perdono nel tempo e sono giunti a noi solo pochissimi documenti[{{citazione necessaria]}}. Non si conoscono le loro date di nascita nemmeno con precisione il momento storico in cui vissero. Alcune fonti come la Datiana historia ecclesiae Mediolanensis raccontano che professarono la loro fede durante la dittatura di [[Nerone]] e che furono convertiti al cristianesimo, assieme ai loro genitori, dal vescovo di Milano [[San Caio]]. Siamo in un momento storico caratterizzato da una feroce persecuzione nei confronti dei cristiani.
 
Più probabile invece far scivolare le loro vite nella metà del [[III secolo]], durante le persecuzioni nei confronti dei cristiani di Decio o Valeriano. Oppure vissero durante la persecuzione di Diocleziano di alcuni anni dopo.
 
Durante il V secolo un autore anonimo ne ha descritto la passio, dalle quali è possibile ricavare alcune notizie sulla loro esistenza, rimanendo però sempre al limite tra leggenda è realtà.
 
La passio racconta che anche i loro genitori furono martiri della cristianità. Il padre Vitale venne ucciso mentre si trovava a [[Ravenna]] e la madre Valeria fu assassinata sulla via di ritorno per Milano. Appena venuti a conoscenza della morte dei genitori, Gervaso e Protaso non premeditarono nessuna vendetta, anzi decisero di vendere tutti i beni di famiglia per distribuire il ricavato ai poveri di Milano. Passarono poi dieci anni della loro vita a pregare, meditare e professare tutti i dettami della cristianità.
 
Quando il generale Anastaso passò con le sue truppe nella città li denunciò come cristiani e li additò come persone da punire e da redimere. I due fratelli furono arrestati, torturati ed umiliati. A Protaso fu tagliata la testa con un colpo di spada, mentre Gervaso morì a seguito dei numerosi colpi di flagello ricevuti.