Locomotiva FS E.626: differenze tra le versioni

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La struttura stessa della macchina era indice di una concezione [[razionalismo|razionalista]] derivata dalle motrici trifase di ultima generazione: costruita su una cassa rigida in acciaio montata su un telaio articolato sorretto dal carrello centrale, era pensata come un insieme disarmonico di tre corpi, uno centrale contenente la cabina e due estremi più piccoli con i cofani delle apparecchiature. Questi ultimi limitavano molto la visibilità della rotaia, per cui con la III serie furono notevolmente ridotti.
 
Il pantografo, di cui vennero sperimentati anche i primi modelli di tipo elettropneumatico, diede diversi problemi nelle prove iniziali, e dopo aver scartato il tipo 12FS si decise di sostituire il tipo 22FS per adottare il nuovo modello 32FS, successivamente adottatadottato anche per le locomotive elettriche [[E.326]] ed [[E.428]].
Sulle E.626 il controllo della trazione avviene tramite banchi di [[reostato|reostati]] a [[resistenza elettrica|resistenze]] per l'avviamento e tramite la variazione del collegamento dei motori:
* con tutti e sei i motori in serie, configurazione chiamata ''serie'', che limita la corrente di avviamento (altrimenti a motori fermi raggiungerebbe valori altissimi provocando surriscaldamenti e slittamento delle ruote).