Nuova macroeconomia keynesiana: differenze tra le versioni
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Gli economisti neokeynesiani sono completamente d'accordo con gli economisti [[Nuova macroeconomia classica|Neoclassici]] sul fatto che nel lungo periodo, la [[classical dichotomy]] comporti: che i cambiamenti nei [[money supply]] siano [[neutrality of money|neutrali]]. Tuttavia, per il fatto che i prezzi nei modelli neokeynesiani sono vischiosi, un incremento nell'offerta di moneta, (o in equivalenza, un calo nei tassi di interesse) fa aumentare l'offerta e diminuire la disoccupazione nel breve periodo.
Comunque, gli economisti neokeynesiani non supportano l'uso di una politica monetaria espansiva che permetta guadagni a breve per l'offerta e l'impiego, perché ciò farebbe crescere le aspettative
Tuttavia quando l'economia è colpita da un inatteso choc esterno, sarebbe una buona idea quella di compensare gli effetti macroeconomic dello choc con la politica monetaria. Ciò è particolarmente vero se l'inatteso choc (come una caduta della fiducia dei consumatori) è del tipo che tende a far decrescere sia l'offerta che l'inflazione; in tal caso, espandere l'offerta di denaro (abbassando i tassi di interessi) aiuta facendo aumentare l'offerta e nello stesso tempo stabilizzando l'inflazione e le aspettative
Studi sulla politica monetaria ottimale nei modelli DSGE neokeynesiani focalizzati sulle regole sui tassi di interesse (specialmente la '[[Regola di Taylor]]'), specificano come la banca centrale dovrebbe aggiustare il [[tasso nominale di interesse]] in risposta ai cambiamenti nell'[[inflazione]] e nell'offerta. (Più precisamente, ottime regole di solito reagiscono ai cambiamenti nell'[[output gap]], piuttosto che ai cambiamenti dell'offerta ''per se''.) In alcuni semplici modelli DSGE neokeynesiani, si riscontra che stabilizzare l'inflazione è sufficiente, perché mantenere perfettamente stabile l'inflazione nello stesso tempo aiuta a mantenere stabile sia l'offerta che l'impiego al massimo livello desiderabile. Blanchard e Galí hanno battezzato questa proprietà la '[[divine coincidence]]'.<ref>{{Cita pubblicazione |doi=10.1111/j.1538-4616.2007.00015.x |cognome=Blanchard |nome=Olivier |linkautore= |coautori=Galí, Jordi |anno=2007 |mese= |titolo=Real wage rigidities and the New Keynesian model |rivista=Journal of Money, Credit, and Banking |volume=39 |numero=1 |pagine=35–65 |id= |url= |accesso= |quote= }}</ref> Tuttavia, essi mostrano anche che in modelli con più di un'imperfezione di mercato (per esempio, frizioni nell'aggiustare il livello di impiego, così come la vischiosità dei prezzi), non c'è più una 'divine coincidence', e c'è invece un compromesso tra la stabilizzazione dell'inflazione e la stabilizzazione dell'impiego.<ref name=blanchardgali_nkunemp/>
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