Divide et impera: differenze tra le versioni
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▲'"Divide et impera"': la locuzione, tradotta letteralmente, significa ''dividi e domina''.
== Tecnica politica ==
In [[politica]] e [[sociologia]] si utilizza per definire una strategia finalizzata al mantenimento di un territorio e/o di una popolazione, dividendo e frammentando il potere dell'opposizione in modo che non possa riunirsi contro un obbiettivo comune. In realtà, questa strategia contribuisce ad evitare che una serie di piccole entità titolari di una quantità di potere ciascuna possano unirsi, formando un solo centro di potere, implementando così una nuova e unica entità più rilevante e pericolosa. Per evitare ciò, il potere centrale tende a dividere e a creare dissapori tra le fazioni, in modo che non trovino mai la possibilità di unirsi contro di lui.
Quindi questa tecnica permette ad un potere centrale, che può essere un governo dispotico, o un governatorato coloniale-imperialista, numericamente modesto, di governare e dominare su una popolazione sensibilmente più numerosa.
▲* creare o alimentare le faide e i dissapori tra le fazioni autoctone: facendo ciò si contribuisce all'indebolimento e al successivo deterioramento dei rapporti tra le fazioni o le tribù dominate, rendendo impossibili eventuali alleanze o coalizioni che potrebbero mettere in discussione il potere dominante.
Comunque il "divide et impera" risulta applicabile e rende risultati soddisfacenti,
soprattutto se applicato a società frammentate e frammentarie, coinvolte già in uno scenario d'equilibrio tra le [[tribù]] o le fazioni interne. Venne applicata soprattutto per l'amministrazione dei grandi [[impero|imperi]], che grazie ad essa riuscirono a controllare territori con [[forze armate]] esigue.
== Nel mondo moderno ==
Un esempio moderno si poteva veder applicato nell'[[impero coloniale britannico]], più precisamente in [[India]], dove gli inglesi utilizzavano marginalmente i loro eserciti, ma al contrario alimentavano le diatribe tra le tribù che combattevano l'una contro l'altra, ignare che cosí facendo semplificavano il governo e il dominio dei britannici. Nello specifico, gli inglesi mantennero i confini regionali tra le varie etnie indiane, per preservare le diversità culturali e linguistiche nonché gli attriti e le rivendicazioni territoriali di un'etnia sull'altra, e per mantenere i dissapori e i contenziosi di carattere religioso e sociale. Difatti, questa situazione sopravvisse anche all'indipendenza delle [[Indie Britanniche]], che sfociarono in una serie di lotte interne al subcontinente indiano, che frammentarono quello che un tempo era il grande impero indiano-britannico in 6 stati indipendenti ([[India]], [[Pakistan]], [[Nepal]], [[Bangladesh]], [[Bhutan]] e [[Sri Lanka]]) invece che in una grande entità nazionale. Le diatribe e i contenziosi tra etnie avevano vinto sulla volontà di un popolo di costituire una nazione unita.
== Risorse lessicologiche online ==
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