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[[File:Sant'Eusebio.jpg|thumb|right|200px|Incisione di [[Girolamo Franzini]], da ''Le cose meravigliose dell'alma città di Roma'', [[1588]]]]
L’[[epitaffio]] di un ''clericus'' trovato nelle [[catacombe dei Santi Marcellino e Pietro]] ''ad duas Lauros'' dell’anno [[474]] è il documento più antico menzionante il ''[[titulus]]'' di Eusebio<ref>[[Joseph Wilpert]], “Beiträge zur christlichen Archäologie”, in ''Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte'' 22 (1908), pp. 73-195: 80; ''Inscriptiones Christianae Urbis Romae'', 16002.</ref>, ma il graffito funerario del lettore ''Olympus'' ne indizia la costruzione già nel IV secolo<ref>''Olympi lectoris de D(ominico) Eusebii locus est'' ([[Giovanni Battista de Rossi]], in ''Bullettino di archeologia cristiana'', [http://archive.org/stream/bullettinodiarc03unkngoog#page/n118/mode/2up serie IV, anno I (1882), p. 112]; anche [[Orazio Marucchi]], ''Éléments d'archéologie chrétienne'', Paris 1899, [http://archive.org/stream/basiliquesetgli00marugoog#page/n169/mode/1up p. 124]). Armellini sostiene che l'uso del termine ''dominicum'', riferito alle chiese più antiche, si diffonda molto agli inizi per scomparire alla fine del IV secolo. L’iscrizione ci riporta quindi in un ambito di IV, piuttosto che di V secolo (Armellini 1891, in partic. pp. 3-4; 125: ''dominicum, voce usata nella prima metà del secolo IV a denotare la casa del Signore, e che verso la fine di quel secolo era andata già in disuso''). Anche altri autori (Iezzi 1977, p. e Kirsch
Il titolo divenne chiesa intorno al [[745]], ampiamente restaurato per opera di [[papa Zaccaria]] (741-752) a seguito del crollo del tetto<ref>''LP'', I 435.</ref>.
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