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==Storia==
[[File:Anonimo1567.jpg|thumb|left|La chiesa di Sant'Eusebio nel contesto dell'[[Esquilino]] in una mappa del [[1567]]]]
Si ritiene tradizionalmente che la costruzione insista sulla ''[[domus]]'' del prete romano Eusebio (circa 319-353), fiero oppositore dell’[[arianesimo]], condannato dall'imperatore [[Costanzo II]] a morire di fame rinchiuso in una stanza della propria abitazione<ref>[http://www.documentacatholicaomnia.eu/03d/1856-1856,_Absens,_Vetus_Martyrologium_Romanum,_LT.pdf ''Vetus Martirologium Romanum'', A.D. MDCCCCLVI, die 14 augusti]: "A Roma il natale del beato Eusebio, Prete e Confessore, il quale dall'Ariano Imperatore Costanzo, per aver difeso la fede cattolica, rinchiuso in una camera della sua casa, ivi, avendo perseverato costantemente sette mesi in orazione, si riposò in pace. Il suo corpo fu raccolto dai Preti Gregorio ed Orosio e fu sepolto nel cimitero di Callisto, sulla via Appia". Fonti sul martire Eusebio di Roma: ''Acta Sanctorum'', Aug., II, 166 e Sept., VI, 297; Martyrologium di Usuardo...(integrare). Sono noti a Roma diversi martiri con il nome Eusebio...(integrare). A Roma fu inoltre attivo [[Eusebio di Vercelli]], esiliato da [[Costanzo]] II a [[Arcidiocesi di Scitopoli|Scitopoli]], in [[Cappadocia]] e nella [[Tebaide]], in realtà morì nel 371 a [[Vercelli]], di cui fu primo [[vescovo]], dopo la morte dell'imperatore (361), quindi non fu martire ''strictu sensu''. Eusebio di Vercelli è stato definitivamente escluso dalla dedicazione della chiesa con il ''Martirologium Romanum'' del 2001.</ref>.
(integrare). [[Eusebio di Vercellii]], esiliato da Costanzo II a [[Arcidiocesi di Scitopoli|Scitopoli]], in [[Cappadocia]] e nella [[Tebaide]], in realtà morì nel 371 a [[Vercelli]], di cui fu primo [[vescovo]], dopo la morte dell'imperatore (361), quindi non fu martire ''strictu sensu''. Eusebio di Vercelli è stato definitivamente escluso dalla dedicazione della chiesa con il ''Martirologium Romanum'' del 2001.</ref>.
 
[[File:Sant'Eusebio.jpg|thumb|right|200px|Incisione di [[Girolamo Franzini]], da ''Le cose meravigliose dell'alma città di Roma'', [[1588]]]]