Utente:Obmen/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 16:
|FineCostr =
|Website =
|Note = parrocchia, chiesa titolare
}}
'''Sant'Eusebio''' è una [[chiese di Roma|chiesa di]] monastica di [[Roma]], dedicata al prete del [[IV secolo]] [[Eusebio di Roma]]<ref>http://www.santiebeati.it/dettaglio/91373</ref> e costruita nel [[Esquilino (rione di Roma)|Rione Esquilino]]. L'edificio, attualmente in posizione seminascosta, è incastrato fra i palazzi del [[Piano Regolatore Generale|Piano Regolatore]] "piemontese" del [[1873]] all'angolo fra [[Piazza Vittorio Emanuele II (Roma)|piazza Vittorio Emanuele II]] e via Napoleone III. ĖParrocchia e chiesa titolare (ma non basilica minore), è uno dei [[monumento|monumenti]] [[Cristianesimo|cristiani]] più insigni del Rione.
 
==Storia==
Riga 76:
 
Attualmente il [[monastero]] si apprezza con le modifiche effettuate in [[facciata]] nel [[1711]] dall'architetto [[Carlo Stefano Fontana]] (circa 1675-1740)<ref>I lavori furono commissionati dal cardinal [[Enrico Enríquez]] (1701-1756).</ref> ed all'interno per un restauro del [[1759]] opera di [[Nicolò Picconi]]. Esso si trova in una posizione più alta di circa quattro metri rispetto alla sede stradale moderna a causa dei lavori di [[Scavo (edilizia)|sbancamento]] eseguiti sull'angolo settentrionale di [[Piazza Vittorio Emanuele II (Roma)|piazza Vittorio Emanuele II]] alla fine del XIX secolo. Dal [[2001]] è sede della "Direzione centrale di sanità" della [[Polizia di Stato]]<ref>[http://poliziadistato.it/poliziamoderna/articolo.php?cod_art=2767 ''Polizia moderna'', giugno 2012].</ref>.
 
Sant'Eusebio è un edificio rientrante nell'amministrazione del FEC, il Fondo Edifici di Culto, posto sotto la gestione diretta del Ministero dell'Interno<ref>Il FEC (istituito con la L. 20 maggio 1985 n. 222) è un ente dotato di personalità giuridica. L'origine del suo patrimonio deriva alle [[leggi eversive dell'asse ecclesistico|leggi eversive]] della seconda metà del XIX secolo, con le quali lo Stato italiano si appropriò di gran parte dei beni della Chiesa cattolica. E' amministrato dal [[Ministero dell'Interno]] attraverso la Direzione centrale per l'amministrazione del Fondo Edifici Culto, affiancata da un apposito Consiglio di Amministrazione. A livello provinciale è amministrato dai prefetti. Il fine istituzionale del FEC è costituito dalla conservazione e dalla valorizzazione delle chiese di proprietà.</ref>.
 
===Resti archeologici===