Atto Melani: differenze tra le versioni

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Nella città eterna Melani entrò al servizio del [[cardinale]] [[Giulio Rospigliosi]], anch'egli originario di Pistoia, mentre godeva anche del favore di [[Maria Mancini]], nipote di Mazzarino, con la quale avrebbe intrattenuto una corrispondenza per oltre quarant'anni.
 
Alla morte di [[papa Alessandro VII]] il mecenate di Melani Rospigliosi salì al soglio di Pietro con il nome di [[papa Clemente IX|Clemente IX]]. Melani, quale assistente di Rospigliosi, intervenne al conclave. Non si sa se egli abbia giocato alcun ruolo. Sicuro è però che dopo le elezioni di Clemente, IX Luigi XIV - più che felice dell'esito del conclave - levò il bando e concesse a Melani il titolo di abate e una rendita annua di tremila livrelire.
 
Nel [[1668]] Melani si esibì per l'ultima volta come cantante a [[Palazzo Colonna]], in seguito si sarebbe dedicato esclusivamente alla politica e alla diplomazia, redigendo vari memoriali su Roma, sui principi tedeschi e agendo sempre sia quale informatore del Re di Francia ma pure quale mediatore fra i vari [[Stati italiani preunitari| Stati italiani]].