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{{quote|Il luogo della nuova abitazione non poteva essere più delizioso; un recinto di muro con cancelli di ferro adornati di stemmi patrizi, un palazzo costruito con pochi fregi architettonici, una così detta barchessa, che ne aveva troppi, un orto, un brolo, ed un parterre popolato di statue mitologiche.|[[Aglaia Anassillide]]|
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'''Ca' Biscaro, Zenobio, Alverà''' è una [[villa veneta]] situata a [[Santa Bona (Treviso)|Santa Bona]], nel comune di [[Treviso]], in via Santa Bona Nuova.
==Storia==
Le successive [[visite pastorali]] del [[vescovo di Treviso]] testimoniano come il complesso fosse passato poi a Costantin Franceschi e alla famiglia Battistiol Torni, proprietaria anche dell'attuale [[villa Gris]] di [[Mogliano Veneto]].
Nel [[1744]] la villa divenne di Sebastiano Uccelli, ricco impiegato della [[Procuratoria di San Marco]] ''de citra''. A lui si deve un'importante ristrutturazione del complesso che vide anche una revisione dell'apparato decorativo con l'aggiunta di statue e affreschi. Durante i lavori venne edificata la [[barchessa]] (inglobando un edificio preesistente) e ricostruito l'oratorio privato.
Dopo esser stata degli Alverà, nella seconda metà del [[XX secolo]], la villa finì in mano ad uno speculatore il quale lottizzò i campi che la circondavano ed anche parte del vasto parco. Il muro di cinta fu abbattuto per i due terzi della sua lunghezza e i cancelli in ferro battuto, menzionati anche dal [[Luigi Coletti|Coletti]]<ref>Luigi Coletti, ''Catalogo delle cose d'arte e di antichità di Treviso'', p. 131.</ref>, venduti. Uno fu recuperato in un deposito di ferrivecchi e si trova oggi in deposito presso i [[Musei civici di Treviso]]<ref>Giuseppe Mazzotti, ''Le ville venete'', p.486.</ref>. La propietà passò poi all'ing. Ceccotto e ai Del Prà.▼
Il nome con cui è comunemente noto l'edificio si ricollega al successivo proprietario, il conte Verità Zenobio che lo tenne dal [[1779]] agli [[anni 1780]] per poi lasciarlo ai familiari. Durante questo periodo negli annessi trascorse l'infanzia la poetessa [[Angela Veronese]], figlia del giardiniere degli Zenobio.
A partire dalla fine degli anni '[[anni 1990|90]], Ca' Zenobio è entrata a far parte del patrimonio di [[Fondazione Cassamarca]], che, tramite la società strumentale Teatri SpA, l'ha adibita a scuola di specializzazione e sperimentazione teatrale e musicale internazionale<ref>Cfr. [http://www.fondazionecassamarca.it/wps/wcm/connect/fondazione+cassamarca/Italiano/Fondazione/Patrimonio+immobiliare/Immobili+di+proprieta/Villa+Ca+Zenobio sito] di Fondazione Cassamarca.</ref>.▼
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Nel [[1951]] fu acquistato dall'ingegner Ceccotto e nel [[1960]] a Marcella Caccianiga in Del Prà e ai suoi figli.
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== Edifici ==
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==Note==
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