Slavofilismo: differenze tra le versioni

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In un discorso tenuto a [[Riga]] nel [[1714]] - ricorda Kireevskij - lo zar [[Pietro il Grande]], vantando i successi delle sue riforme che stavano occidentalizzando la [[Russia]], sottolineava come la civiltà, nata in [[Grecia]] e poi passata in [[Italia]], da qui fosse stata diffusa in Europa. Non in Russia, però, ma ora riteneva che, come avviene nella circolazione del sangue, dall'[[Inghilterra]], dalla [[Francia]] e dalla [[Germania]] le conquiste della civiltà sarebbero giunte anche in Russia per tornare infine nella loro patria, la Grecia.<ref>I. V. Kireevskij, ''Opere complete'', I, p. 175.</ref>
 
Tuttavia, secondo Kireevskij, al grande sviluppo delle scienze nelle società europee ha corrisposto «una sensazione quasi universale di malcontento e di delusione», di insoddisfazione e di «vuoto desolato nel cuore della gente». Nella coscienza dell'uomo europeo sembra essersi radicata la convinzione che la vita sia priva di significato.<ref>I. V. Kireevskij, ''Opere complete''cit., I, p. 176.</ref> Il mondo delle società occidentali è «privo di fede e di poesia», dominato dall'[[industria]] che «designa la patria, determina la condizione sociale, sorregge gli ordinamenti statali, muove le nazioni, dichiara le guerre e conclude le paci, cambia i costumi, fissa gli obiettivi della scienza, definisce il carattere di una civiltà». Oggetto di culto, l'industria «è il dio reale che l'uomo contemporaneo ascolta e nel quale crede senza ipocrisie. L'attività disinteressata è divenuta ormai inconcepibile», come la [[cavalleria]] al tempo di [[Miguel de Cervantes|Cervantes]].<ref>I. V. Kireevskij, cit., I, p. 246.</ref>
 
A una società di questo genere corrisponde il tipico uomo occidentale che «divide la sua vita in diverse aspirazioni individuali e malgrado le colleghi con la ragione su un piano comune, in ogni momento della vita egli è una persona diversa. In un angolo del suo cuore vive il sentimento religioso, che egli utilizza negli esercizi di pietà, in un altro angolo separato stanno la forza della ragione e l'impegno nel lavoro quotidiano, in un terzo angolo il piacere dei sensi, in un quarto vi è il senso della morale e della famiglia, in un quinto l'aspirazione all'interesse personale», e così via: «tutte le differenti aspirazioni, accompagnata da un particolare stato d'animo, sono frammentate tra loro e comunicano solo attraverso l'astratta memoria cerebrale».<ref>I. V. Kireevskij, cit., I, p. 210.</ref>