Diomede: differenze tra le versioni
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==Diomede guerriero acheo a Troia==
Diomede era
Diomede non era però solo furia e impeto: egli diede nel pieno della lotta una altissima prova di lealtà e di spirito cavalleresco: fu quando stava per iniziare il duello con [[Glauco (Bellerofonte)|Glauco]], il principe di [[Lidia]], che si batteva a fianco dei Troiani. In uno degli episodi più toccanti dell’Iliade Diomede si rende pian piano conto che il nemico che aveva di fronte era legato da un antico vincolo di amicizia e di ospitalità con la propria famiglia. Gettò allora la sua spada a terra e anziché scontrarsi, i due nemici si strinsero la mano e si scambiarono le armi. <!-- Libro VI, 119-236 -->
Dopo la caduta di [[Troia (Asia Minore)|Troia]], tornò velocemente ad [[Argo (città)|Argo]], primo tra tutti gli Achei a tornare in patria. Il veloce ritorno però era opera di Afrodite, che era ansiosa di vendicarsi dell’offesa ricevuta durante la guerra. Ad Argo, infatti né sua moglie [[Egilea| Egialea]], né i suoi sudditi lo ricordavano più. Era Afrodite ad aver cancellato il ricordo di Diomede dalla loro memoria. Secondo una variante del mito, Egialea, ispirata da Afrodite, tradì Diomede con un altro uomo e gli tese molti agguati, senza successo.<br/>
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