Diomede: differenze tra le versioni

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==Diomede guerriero acheo a Troia==
Diomede era ilprotetto più forte di tutti i Greci dopo Achille, e quando il Pelide smise di combattere era su Diomede che ricadeva il maggior impegno nella battaglia. Ladalla dea [[Atena]] lo proteggeva. [[Omero]] ci dice che durante le battaglie Diomede era simile ad un torrente in piena, che tutto travolge. Nel libro V dell'''Iliade'' Diomede affronta in duello [[Enea]]; stava per ucciderlo quando apparve [[Afrodite]] a proteggere suo figlio. Diomede allora la offese e la ferì su una mano. Afrodite tornò sull’[[Olimpo]], ma chiamò [[Ares]] a difendere Enea. Diomede ferì anche lui, costringendolo alla fuga. <!-- Libro V, 792-845 --> Ares aveva però chiamato [[Apollo (divinità)|Apollo]], che salvò Enea e apostrofò Diomede con queste parole: “Tu, mortale, non tentare il confronto con gli dei!”.
 
Diomede non era però solo furia e impeto: egli diede nel pieno della lotta una altissima prova di lealtà e di spirito cavalleresco: fu quando stava per iniziare il duello con [[Glauco (Bellerofonte)|Glauco]], il principe di [[Lidia]], che si batteva a fianco dei Troiani. In uno degli episodi più toccanti dell’Iliade Diomede si rende pian piano conto che il nemico che aveva di fronte era legato da un antico vincolo di amicizia e di ospitalità con la propria famiglia. Gettò allora la sua spada a terra e anziché scontrarsi, i due nemici si strinsero la mano e si scambiarono le armi. <!-- Libro VI, 119-236 -->
Era fraterno amico diCon [[Ulisse (Odissea)|Ulisse]], con il quale compì varie imprese pericolose, tra le quali il furto del [[Palladio]], la statua da cui dipendevano le sorti di Troia. <br/> Assecondò spesso [[Ulisse (Odissea)|Ulisse]], quando si trattò di condurre trattative delicate, sia presso [[Agamennone]] che presso [[Achille]].<br/> Era infatti un uomo di cui si sollecitava e si seguiva il parere.
Dopo la caduta di [[Troia (Asia Minore)|Troia]], tornò velocemente ad [[Argo (città)|Argo]], primo tra tutti gli Achei a tornare in patria. Il veloce ritorno però era opera di Afrodite, che era ansiosa di vendicarsi dell’offesa ricevuta durante la guerra. Ad Argo, infatti né sua moglie [[Egilea| Egialea]], né i suoi sudditi lo ricordavano più. Era Afrodite ad aver cancellato il ricordo di Diomede dalla loro memoria. Secondo una variante del mito, Egialea, ispirata da Afrodite, tradì Diomede con un altro uomo e gli tese molti agguati, senza successo.<br/>