Paolo Villaggio: differenze tra le versioni
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== L'amicizia con Fabrizio De André ==
Durante gli anni cinquanta e sessanta, Villaggio conosce il futuro cantautore [[Fabrizio De André]], diventandone intimo amico e con
Un'amicizia che, in seguito, si farà anche artistica e produrrà, all'inizio degli anni sessanta, i testi delle canzoni ''[[Il fannullone]]'', che sembra proprio sottolineare in maniera ironica i giorni dissipati dai due amici: Senza pretese di voler strafare/io dormo al giorno quattordici ore/ anche per questo nel mio rione/ godo la fama di fannullone... e ''[[Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers]]'', entrambi di Villaggio e incise da [[Fabrizio De André]], autore invece delle musiche. Quest'ultimo brano è inserito nell'album del cantautore genovese ''[[Volume I (Fabrizio De André)|Volume I]]'', uscito nel 1967.
Un'amicizia sempre sentita, quella tra i due artisti, che lo stesso Villaggio, nel giorno della scomparsa dell'amico, ricorderà ai microfoni del [[TG5]]:" Abbiamo vissuto insieme varie stagioni della vita, abbiamo vissuto la fame, la Genova ancora con l'odore dei pitosfori[...] era una persona molto sensibile e ovviamente quando si è molto amici, soprattutto d'infanzia, si parla della morte come di un fatto lontano, del tutto improbabile. Adesso che invece la cosa è accaduta e quando stava per succedere, non abbiamo mai avuto più il coraggio, negli ultimi due mesi, né di incontrarci, né di parlare della cosa, perché questa volta non era un gioco, non era letteratura, era la terribile realtà"<ref>intervista rilasciata a canale5 il giono 9 gennaio 1999, tuttora visibile su youtube</ref>.
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== Gli anni sessanta: il cattivissimo Villaggio di ''Quelli della domenica'' ==
Dopo anni di cabaret e a seguito della scoperta di [[Maurizio Costanzo]], il [[4 febbraio]] [[1968]], Villaggio esordisce sul piccolo schermo, conducendo il programma d'intrattenimento ''[[Quelli della domenica]]'', dove ha modo di far conoscere, da una parte, un tipo di comicità strettamente "fisica", come nel caso dell'aggressivo e sadico [[Professor Kranz]], e dall'altra il suo primo personaggio umiliato e sottomesso, [[Giandomenico Fracchia]], caratterizzato da una voce sfiatata e da una [[Mimo|mimica]] gommosa e inedita. Il primo personaggio ad imporsi è il professor Kranz, sorta di [[Illusionismo|prestigiatore]] da strapazzo che ogni domenica, con ironico accento tedesco e con toni fintamente autoritari, coinvolge la platea in giochi di prestigio spesso ingenui e infantili, sovente scoperti dal pubblico. La frase con cui apriva l'esibizione "''Chi viene voi adesso?''" divenne un tormentone. Anche nelle vesti di conduttore
Se i personaggi di [[Giandomenico Fracchia|Fracchia]] e [[Professor Kranz|Kranz]] vengono interpretati dall'attore in prima persona, il personaggio di Fantozzi è invece, dallo stesso, semplicemente "raccontato", attraverso [[Monologo|monologhi]], tutti formulati in [[terza persona]]. Le storie narrate hanno come argomento le varie disavventure del ragioniere, che fin dall'inizio si pongono come genesi stessa del personaggio, introducendo elementi che verranno maggiormente ripresi e aggiornati in seguito. Questi racconti hanno l'esplicito intento di rimarcare i difetti e le contraddizioni della società italiana, usando appositamente un linguaggio iperbolico, senza però essere del tutto avulse dalla realtà. L'attore ligure, infatti, nel preparare i vari sketch si ispira soprattutto alle proprie esperienze personali, citando moltissimi personaggi realmente conosciuti. Tra questi vi è lo stesso Fantozzi, compagno di lavoro dell'artista ai tempi in cui era impiegato all'Italsider, e vero ispiratore del personaggio, la cui scrivania era realmente confinata in un sottoscala. Nei vari monologhi verranno citati come compagni d'avventura del ragioniere anche i vari Fracchia e Filini e altri nomi di impiegati che in seguito, sul grande schermo, assumeranno un volto e un'interpretazione.
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