Notte di Taranto: differenze tra le versioni
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|Luogo=[[Taranto]]
|Esito=vittoria inglese
|Schieramento1=[[immagine:Flag of the United Kingdom.svg|25px
|Schieramento2=[[immagine:Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg|25px]] [[Italia]]
|Comandante1=[[Lumley Lyster]]
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Nell'[[agosto]] del [[1940]], entrarono in servizio due nuove unità da battaglia della Regia Marina: le imponenti [[nave da battaglia|navi da battaglia]] ''[[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|Vittorio Veneto]]'' e ''[[Littorio (nave da battaglia)|Littorio]]''.
Queste erano lunghe 238 metri, potevano sviluppare una velocità massima di 30 [[nodo (unità di misura)|nodi]] ed avevano un dislocamento di 41 300 [[tonnellata|t]] standard. Il peso complessivo della sola corazzatura era di 13 600
Due mesi più tardi le truppe italiane invasero l'[[Epiro]], nell'ambito della [[Guerra Greco-Italiana]], costringendo la Gran Bretagna ad impegnarsi militarmente al fianco della [[Grecia]], sia per evitare che gli italiani finissero per controllare il [[mar Egeo]], mettendo così in pericolo la sicurezza di [[Alessandria d'Egitto]], sia per scoraggiare la [[Turchia]] dall'entrare nel conflitto come alleata dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]].
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La [[Royal Navy]], nella persona del Comandante in Capo della ''Mediterranean Fleet'', ammiraglio
[[Andrew Cunningham]], decise allora di allestire un'operazione per affondare o danneggiare le unità navali italiane dislocate nella base di Taranto, perfezionando un piano di attacco notturno con aerosiluranti studiato già nel [[1935]] dall'ammiraglio [[Lumley Lyster]], all'epoca della [[guerra d'Etiopia]]. Il piano era molto rischioso e contava molto sul fattore sorpresa, in quanto le [[portaerei]] da cui sarebbero decollati gli aerei per compiere la missione dovevano portarsi ad al più 130 [[miglio (unità di misura)|miglia]] dalla costa italiana, con il rischio di essere scoperte dal nemico. Inoltre si doveva illuminare la rada ricorrendo al supporto di aerei bengalieri, mentre gli aerosiluranti avrebbero dovuto volare a pelo d'[[acqua]], per eludere le batterie contraeree e per evitare che i siluri affondassero nel fango del fondale basso. Pur con tutte queste precauzioni, se le navi italiane avessero steso le cortine fumogene l'azione sarebbe certamente fallita.
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Il pomeriggio del [[6 novembre]] 1940 l'operazione ebbe inizio: le navi da battaglia ''[[HMS Malaya (1915)|Malaya]]'', ''[[HMS Ramillies (07)|Ramillies]]'', ''[[HMS Valiant (1914)|Valiant]]'' e ''[[HMS Warspite (1913)|Warspite]]'', la [[portaerei]] ''[[HMS Illustrious (R87)|Illustrious]]'', gli [[incrociatore|incrociatori]] ''[[HMS Gloucester (C62)|Gloucester]]'' e ''[[HMS York (90)|York]]'' e 13 [[cacciatorpediniere]] salparono da Alessandria d'Egitto diretti verso Malta, nei cui pressi stazionava la portaerei ''[[HMS Eagle (1918)|Eagle]]''.
[[Immagine:Fairey Swordfish.jpg|thumb|right|175px|Aerosilurante Fairey Swordfish in volo]]
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L'[[8 novembre]], allarmato da queste manovre nel [[Mar Mediterraneo]], il Comando supremo della Marina italiana inviò unità cacciatorpediniere, [[torpediniere]] e [[sommergibile|sommergibili]] di pattuglia nel [[canale di Sicilia]], mentre nella base di Taranto fu fatto concentrare il grosso della forza navale italiana.
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L'attacco alla base di Taranto era stato programmato per il [[21 ottobre]], in onore dell'anniversario della [[battaglia di Trafalgar]], ma problemi tecnici a bordo dell<nowiki>'</nowiki>''Illustrious'' posticiparono l'attacco all'11 novembre.
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Alle ore 20:30 dalla portaerei ''Illustrious'' cominciarono le operazioni di decollo della prima ondata di aerei diretti verso Taranto.
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Giunti sull'obiettivo pochi minuti prima delle ore 23:00, furono accolti da un poderoso fuoco di sbarramento. Due bengalieri cominciarono a lanciare i bengala sulla sponda orientale del Mar Grande per illuminare i profili dei bersagli, mentre 6 aerosiluranti ''[[Fairey Swordfish]]'' iniziarono a scendere a quota di siluramento. Un primo velivolo, che venne poi abbattuto, sganciò un siluro contro la ''Conte di Cavour'', squarciandone la fiancata sinistra, altri due mirarono contro l'''Andrea Doria'', senza però colpirla.
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[[Categoria:Storia di Taranto|Notte di Taranto]]
[[Categoria:Azioni di bombardamento aereo nella seconda guerra mondiale|Taranto]]
[[Categoria:Battaglie che coinvolgono il Regno Unito]]
[[Categoria:Battaglie della seconda guerra mondiale che coinvolgono l'Italia|Taranto]]
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