José Calvo Sotelo: differenze tra le versioni
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{{quote|Ho le spalle larghe, signor Casares Quiroga. Voi siete altra tempra d'uomo, pronto alla sfida o alle minacce. Ho sentito due o tre vostri discorsi in vita mia, tutti pronunciati dallo stesso banco nel quale vi trovate ora e sempre ugualmente volenti. Prendo quindi atto delle vostre minacce. Voi mi ritenete responsabile non soltanto delle mie azioni, ma anche di quelle che potrebbero verificarsi. Ebbene accetto ogni mia responsabilità e anche quella di azioni nelle quali non ho avuto parte, purché siano stte compiute per il bene della Spagna. E adesso ascolto queste vostre parole: non ci mancava che questo. Ebbene, vi ripeterò quello che disse san Domenico di Silos al re di Castiglia: "Sire, potete privarmi della vita, ma niente più". Ed è meglio morire con onore che vivere indegnamente.|Calvo Sotelo il [[16 giugno]] [[1936]]<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 85</ref>}}
Nella notte tra il [[12|12 luglio]] e [[13 luglio]] [[1936]] fu rapito e assassinato da militanti socialisti. Il rapimento fu pianificato da [[Fernando Condes]] degli "Asaltos", ma che proveniva dalla Guardia Civil noto per le sue idee di sinistra.
L'evento, che causò sgomento in tutta la Spagna, fu la causa scatenante dell'insurrezione nazionalista guidata da [[Francisco Franco]] contro il governo filo-marxista del [[Fronte Popolare (Spagna)|Fronte Popolare]] che sarebbe sfociata nella [[Guerra civile spagnola]]. Nelle intenzioni degli "Asaltos" vi era anche l'uccisione del leader della [[Confederazione Spagnola delle Destre Autonome]] [[José María Gil-Robles y Quiñones]].
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