Erminio Sipari: differenze tra le versioni
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Nel [[1913]], tra le file del [[Partito Radicale Italiano|Partito Radicale]], è stato eletto per la prima volta alla [[Camera dei deputati]] nel collegio elettorale di [[Pescina]] ([[XXIV Legislatura del Regno d'Italia|Legislatura 24^]]), confermandosi anche nella [[XXV Legislatura del Regno d'Italia|25^]], [[XXVI Legislatura del Regno d'Italia|26^]] e [[XXVII Legislatura del Regno d'Italia|27ª Legislatura]] del [[Regno d'Italia]]. È stato nominato [[Sottosegretario di Stato]] alla [[Regia Marina|Marina]] nel [[1921]]. Ha seduto in [[Parlamento]] sino al [[1929]], intervenendo soprattutto, con [[interpellanza parlamentare|interpellanze]], [[interrogazione parlamentare|interrogazioni]] e [[disegni di legge]], sia per la ricostruzione dei centri della [[Marsica]] distrutti dal [[terremoto della Marsica|terremoto]] del [[13 gennaio]] [[1915]]<ref>Nei giorni immediatamente successivi al tragico [[sisma]], Sipari prestò "sul campo" un'intensa opera di soccorso, la quale gli valse, da parte del [[Touring Club Italiano]], la medaglia d'oro per la distribuzione degli aiuti, e dallo Stato, la [[medaglia d'oro al valor civile]]. Su ciò M. Conti - R. Petrella, ''Il terremoto della Marsica negli atti del Parlamento'', Centro Civitas - Iniziativa Marsicana, Avezzano 1996; L. Piccioni, ''Erminio Sipari'', cit., specie pp. 75-82; L. Arnone Sipari, ''Introduzione'' a Idem (a cura di), ''Scritti scelti di Erminio Sipari sul Parco Nazionale d'Abruzzo'', cit., pp. 11-41.</ref>, sia per l'istituzione e la difesa del [[Parco nazionale d'Abruzzo]]. Di quest'ultimo è stato instancabile promotore: nonostante i veti ministeriali, dovuti soprattutto alla scarsa conoscenza dei [[parchi nazionali]], Sipari è riuscito ad inaugurarlo, in via privata, il [[9 settembre]] [[1922]], grazie anche al sostegno di suo cugino [[Benedetto Croce]], che ha scritto per l'occasione la monografia di [[Pescasseroli]]<ref>L'opera di [[Benedetto Croce|B. Croce]], ''Pescasseroli'', Laterza, Bari 1922, collocata poi, unitamente alla monografia di [[Montenerodomo]] (1919), in appendice alla ''Storia del Regno di Napoli'', era dedicata proprio a Sipari e da questi esplicitamente richiesta per propagandare il Parco nazionale. Cfr. L. Arnone Sipari, ''Gli inediti di Benedetto Croce dall'Archivio Sipari di Alvito'', in «[[L'Acropoli]]», V (2004), n° 3, pp. 309-319.</ref>. È riuscito a concretizzare quel progetto attraverso una serie di fondamentali tappe: il [[21 ottobre]] [[1921]], quale presidente della ''Federazione Pro-Montibus'' per il [[Lazio]] e l'[[Abruzzo]], ha ottenuto in affitto un'area dal comune di [[Opi (Italia)|Opi]] da destinare a [[riserva]] protetta, esempio poi seguito da altri comuni, mentre il [[25 novembre]] [[1921]] ha ufficialmente costituito a Roma l'Ente autonomo del Parco Nazionale d'Abruzzo<ref>Cfr., oltre a [[Franco Pedrotti|F. Pedrotti]], ''Presentazione'' a L. Arnone Sipari (a cura di), ''Scritti scelti'', cit., pp. 7-9, nella cui appendice sono pubblicati i relativi documenti, il comunicato ([http://www.parcoabruzzo.it/dettaglio.php?id=14817 online]) dell'[[Parco nazionale d'Abruzzo|Ente Parco]] del 29.09.2011.</ref>.
Con la successiva istituzione legislativa<ref>Si tratta del Regio decreto-legge [[11 gennaio]] [[1923]], n. 257.</ref>, è stato eletto primo presidente di quell'Ente, carica che ha mantenuto sino al [[1933]], quando gli enti autonomi dei due parchi esistenti, quello d'Abruzzo e quello del [[Parco nazionale del Gran Paradiso|Gran Paradiso]], sono stati sciolti dal fascismo. Durante tale decennio, Sipari si è reso promotore, oltre alla creazione della [[Condotta forestale marsicana]], primo [[Consorzi forestali|Consorzio forestale]] d'Italia, di un progetto per la realizzazione di un'[[autostrada]] fra Roma e Napoli, con uscita a [[Cassino]] per il Parco nazionale d'Abruzzo, e della strenua difesa (peraltro vincente) dell'area protetta dai progetti della società Terni, che voleva realizzare due bacini artificiali per lo sfruttamento di [[energia idroelettrica]] nelle piane di Opi e di [[Barrea]] ([[Provincia dell'Aquila|AQ]]). Tale opposizione, che comportò l'inimicizia di diversi gerarchi del [[Partito fascista]] legati alla ''lobby'' industriale, {{Citazione necessaria| ha determinato per l'artefice del Parco la mancata nomina a senatore.}}
Sipari è considerato dagli storici dell'ambiente tra gli "ideatori" del più moderno modello di [[sviluppo sostenibile]], avendo concepito e sviluppato la gestione del Parco nazionale d'Abruzzo sull'avveniristico legame tra conservazione naturalistica e sviluppo turistico. Di questo modello sono testimoni anche i suoi numerosi interventi sul Parco Nazionale d'Abruzzo, costituiti in particolare da articoli pubblicati su [[periodico (stampa)|periodici]] locali e nazionali, da relazioni ministeriali e da discorsi parlamentari<ref>Per la maggior parte pubblicati, unitamente a molte sue lettere, negli ''Scritti scelti'', cit., a cura di L. Arnone Sipari.</ref>. Mentre due [[lapidi|iscrizioni lapidee]] ne commemorano la nascita e l'opera sui palazzi aviti di Alvito e Pescasseroli, il suo nome è ricordato anche da una [[specie]] di [[coleottero]], la ''Chrysochloa siparii'', dedicatagli dall'entomologo [[Paolo Luigioni]] nel 1930<ref>Cfr. [[Paolo Luigioni|P. Luigioni]], ''Una nuova specie di'' Chrysochloa ''dell'Italia Centrale'', in «Atti della Pontificia Accademia delle Scienze Nuovi Lincei», n° 84, 1930, pp. 165-167.</ref>.
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