Inaros: differenze tra le versioni

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Così, nel [[459 a.C.]] l'esercito persiano e quello della coalizione greco-egizia si scontrarono a [[Papremi]], nel Delta occidentale.<br>
Achemene venne sconfitto ed ucciso insieme a 100 000 Persiani mentre il resto del suo esercito si ritirò a [[MenphiMenfi (Egitto)|Menfi]]. Al largo i comandanti della flotta ateniese con quaranta navi diedero battaglia a conquanta navi persiane, catturandone venti col loro equipaggio ed affondando le rimanenti. In seguito al successo della battaglia, i ribelli inviarono il cadavere di Achemene al Gran Re.
 
Dopo questa vittoria Inaros era virtualmente il padrone di tutto il Delta. Nonostante ciò, non si arrogò mai i [[Titolatura reale dell'antico Egitto|titoli della sovranità]].
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[[File:Artaxerxes I.jpg|thumb|140px|left|Artaserse I]]
 
Nel [[456 a.C.]] l'esercito della coalizione marciò quindi su Menphi[[Menfi (Egitto)|Menfi]] e la cinse d'assedio, arrivando a conquistarne i due terzi. L'arrivo dei rinforzi persiani al comando del generale e satrapo di Siria [[Megabizo]] respinse gli assedianti nelle paludi del Delta. Durante questi scontri Inaros venne ferito e Caritimide perse la vita.<br>
I duri combattimenti nelle paludi della costa durarono un anno e mezzo. Atene cercò di dare manforte ai ribelli inviando cinquanta navi che però vennero in parte affondate dalla flotta [[Fenici|fenicia]] al servizio di Artaserse ed in parte distrutte da [[Arsame (satrapo)|Arsame]], fresco di nomina a nuovo satrapo d'Egitto da parte di Megabizo, mentre tentavano di risalire il ramo [[Mendes (Egitto)|mendesiano]] del Nilo.<br>
Fu quindi così che nel [[454 a.C.]] Inaros e gli ultimi alleati greci si trovarono circondati sull'isola di Prosopitide. Vennero quindi catturati e condotti a [[Susa (Elam)|Susa]].